Postacchini “Il Marconi punta a 12 milioni di passeggeri”
In attesa che la Regione renda noti i risultati dello studio sul sistema aeroportuale, e aspettando il piano sugli aeroporti del presidente Michele de Pascale, il presidente dello scalo bolognese Enrico Postacchini prende tempo. E pesa le parole. «Attendiamo fiduciosi il piano che la Regione sta predisponendo — scandisce — dopodiché faremo dei ragionamenti sulla sostenibilità».
E vero che il Marconi non sarà in grado, da solo, di assorbire tutto il suo potenziale di crescita?
«C’è questa narrazione che l’aeroporto di Bologna sia saturo, ma non è affatto vero. Al termine dei lavori che stiamo realizzando, noi saremo in grado di accogliere 12 milioni di passeggeri comodi, oggi ce ne stanno undici in una struttura che era pensata per sette».
A che punto siete coi lavori?
«A buon punto, e comunque abbiamo davanti ancora cinque anni. In questo modo la saturazione che c’era in alcuni momenti di picco viene a calare. Anche perché se prima, quando stavamo sotto i dieci milioni di passeggeri eravamo un aeroporto cosiddetto facilitato, che quindi non ha potere discrezionale sugli slot scelti dalle compagnie aeree. Ora che abbiamo superato i dieci milioni di passeggeri possiamo incidere anche sugli slot, per spalmare di più il traffico nel corso della giornata. E nessuna compagnia è andata via perché le abbiamo cambiato lo slot. Anche questo è significativo ».
E il servizio è migliorato? II sindaco di Rimini si lamenta di aver aspettato un’ora e mezza il proprio bagaglio in arrivo da Dubai pochi glomi fa.
«I tempi dello scarico bagagli sono molto migliorati. Ma si tratta di un servizio gestito dalle compagnie. Sono loro a scegliere i propri facchini. Il passeggero è in braccio alla compagnia con cui vola, per cui se ha delle lamentele deve farle alla sua compagnia».
Negli ultimi giorni ha detto che non c’è overtourism a Bologna.
«Non c’è infatti. Ci sono alcune vie, che in alcuni momenti della giornata e della stagione sono affollate. Ma il resto della città è vuoto. Siamo ben lontani dai problemi delle grandi città turistiche. Ovvio che se non sei strutturato qualsiasi flusso ti mette in crisi ma Bologna ha fatto molto per strutturarsi».
Il tema è che mancano le case.
«Se si vogliono fare affitti calmierati ci sono un sacco di immobili pubblici sfitti».
Raggiunti i 12 milioni di passeggeri potrete crescere ancora?
«A terra non abbiamo problemi. Agganceremo un nuovo terminal da 30mila metri quadrati. I problemi sono in cielo, è la compatibilità ambientale. I turisti crescono perché sta crescendo nel mondo la possibilità e la voglia di viaggiare e di vedere. E alcune destinazioni sono più appetibili».
Caterina Giusberti – la Repubblica, 20 settembre 2025