Anche le zone sicure sono diventate pericolose
Che siano dietro i banconi dei negozi o tra i tavoli dei pubblici esercizi, così come negli spazi di capannoni o sedi produttive, «i nostri associati, commercianti e lavoratori, sono sempre in prima fila anche dove l’insicurezza esiste e insiste. Giorno e notte, quotidianamente». E per tutelare chi presidia il nostro territorio e le nostre strade, ogni giorno, serve che «l’attenzione sul tema sia massima, ma che l’impegno si traduca in fatti: le istituzioni collaborino affinché si trovi una soluzione per fare fronte a questa emergenza». Confcommercio Ascom, Confersercenti e Cna si uniscono, ancora una volta, in un parere comune che non solo intende fare rete («Noi associazioni di categoria in materia di legalità e sicurezza abbiamo sempre parlato stessa lingua», sottolinea il direttore di Cna Claudio Pazzaglia), ma che lancia un forte appello e un richiamo a Comune e Governo. Partendo dalle ipotetiche ‘percezioni’ sugli argomenti di degrado e pericolo che cittadini e negozianti avvertono, alla luce anche del furto con spaccata che ha colpito la gioielleria che si trova nel cuore del bel salotto bolognese: «Quanto accaduto è la conferma della fondatezza delle nostre preoccupazioni – tuona il direttore generale di Ascom Giancarlo Tonelli -.
Un atto criminale che mostra quanto siano disinteressati questi delinquenti, che compiono furti e rapine in pieno centro. Sono tranquilli perché rimangono impuniti». E questo «non può capitare – aggiunge Tonelli -. Lo abbiamo chiesto in tutte le maniere possibili e ora ci ripetiamo: c’è bisogno di un intervento forte di supporto alle forze dell’ordine e anche sulla magistratura». Perché «da parte del legislatore deve esserci la volontà di mettere mano alle leggi che vanno nella direzione di colpire questi delinquenti e i reati che compiono – sostiene il dg -. Non si può continuare a derubricarli per non intasare le carceri. Serve una risposta in cui Stato e Comune operino per garantire alle imprese e alle famiglie una maggiore sicurezza». Per farlo, è necessario che «il tema sicurezza venga estrapolato dallo scontro politico – punge il direttore di Confesercenti Loreno Rossi -, perché qui bisogna stare ai fatti e su questo non esistono colori o ideologie». Il vero problema è «la certezza della pena, che non dipende da noi – analizza Rossi -. Le forze dell’ordine fanno tanto, ogni giorno, ma il loro sforzo è vanificato perché chi delinque viene immediatamente rilasciato». E così «non può funzionare – argomenta il direttore-. Chi commette reati o spaccia e ha già avuto giudizio, va spedito altrove. Non può rimanere qui». E sulla spaccata, «questo colpo arriva nel fiore all’occhiello del centro storico. Un colpo quasi da professionisti che mostra l’evidenza del problema». II tema «è molto più vasto e spesso e volentieri coinvolge chi opera dietro i negozi, quindi che sta nelle sedi produttive o nei capannoni – ricorda il direttore generale di Cna Claudio Pazzaglia -. Tutta la provincia è afflitta dall’insicurezza, che è una delle ‘malattie’ che porta una città attrattiva come Bologna, che ha un tessuto economico e sociale interessante e sviluppato». Proprio per questo «bisogna farne fronte – sostiene Pazzaglia -, con un disegno strutturato e non approssimativo: serve che le forze dell’ordine e le istituzioni prestino la massima attenzione e noi, come le altre associazioni, siamo a disposizione per unire le forze. Perché, alla fine, uniti gli imprenditori sono le forze dell’ordine di prossimità. Come Cna abbiamo firmato tanti protocolli per sicurezza e legalità. E ora lanciamo un appello a vedere il tema in maniera più ampia: repressione e prevenzione vanno fatte. I nostri associati e cittadini la desidera no».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino -16 settembre 2025
I commercianti «II centro storico non e’ piu sicuro» Le attività di via Farini e delle strade limitrofe in coro «Anche le zone ‘sicure’ sono diventate pericolose»
«Non ci sono più zone franche: ormai la città è vittima di un cambiamento che coinvolge l’intero territorio e anche in centro viviamo l’insicurezza». È la voce collettiva dei commercianti di via Farini e delle strade limitrofe alla gioielleria finita nel mirino dei ladri. Ma quanto accaduta l’altra notte non è «il primo episodio – precisa Pier Luigi Sforza, presidente di Ascom Orafi Gioiellieri Argentieri e Orologiai e alla guida di Federpreziosi -. Questo è un fatto molto eclatante per le modalità e anche per la posizione dell’attività. E di fronte a questo occorre una risposta di tutto il sistema, con un salto di qualità sulla sicurezza, con forze dell’ordine e Comune in sinergia. Noi ci siamo per fare questo passo insieme». Sono sempre più frequenti spaccate che «oltre al furto, comportano danni ingenti e distruttivi, in forme molto violente – continua Sforza -. Esprimiamo, come Federpreziosi, la nostra vicinanza e solidarietà ai colleghi di Rocca». La notizia del furto con spaccata fa il giro dell’isolato: «Queste notizie sono ormai all’ordine del giorno e per chi, come noi, sta spesso da solo in negozio, è un problema. Abbiamo timore – confessa Valerio di Melluso -. Nonostante siamo in centro, in una zona che si considera tranquilla, avvertiamo questo cambiamento sulla sicurezza che coinvolge tutta la città. E ormai non c’è più differenza tra il giorno e la notte: queste persone agiscono in qualsiasi momento». La paura cresce se dietro il bancone ci sono delle lavoratrici: «Le donne sono più a rischio – dice -. Anche se magari sappiamo difenderci, possiamo incontrare persone che non hanno nulla da perdere. Mentre noi da perdere abbiamo molto». Per Antonio Fabbricatore dell’edicola Calderini, l’episodio dell’altra notte «non è legato alla zona in cui ci troviamo, ma è un segnale del cambiamento che la città sta vivendo sul fronte sicurezza». Una commerciante guarda da lontano la vetrina distrutta: «Spesso pensiamo che qui viviamo in una zona più sicura e curata. Ma così non è».
m. m. Il Resto del Carlino -16 settembre 2025