Via Tiarini, lo sfogo dei titolari: «Violenza e degrado, servono più controlli»
Dal 1980 in via Tiarini c’è un fornaio, il Pan Bistrò Romano. Da 45 anni, è un punto di riferimento per il territorio nel cuore della Bolognina, a una manciata di metri dal Sacro Cuore. Un’attività commerciale di vicinato, che apre da sempre le sue porte alla comunità e che funge inevitabilmente da presidio di sicurezza per la zona. Nell’ultimo periodo ancora di più. Assicurandosi non solo che alla clientela arrivino in tavola prodotti di qualità, fornendo loro un servizio eccellente, ma anche difendendo loro e chi lavora lì da «intrusioni, atteggiamenti violenti e degrado, che da un anno a questa parte sono diventati molto più intensi e frequenti. Ci preoccupiamo per i nostri clienti: controlliamo che nessuno prenda le loro borse o che vengano importunati con richieste di denaro. Ma questo non è il nostro compito». Il tono dei titolari, Elisabetta Dall’Angelo e Carmelo Romano, è duro mentre raccontano dell’ennesima intrusione che hanno ricevuto, all’alba di ieri mattina, nel loro laboratorio di preparazione degli alimenti.
L’ultima di una lunga serie: «Intorno alle 3.30 – iniziano – dal laboratorio abbiamo sentito un fortissimo rumore: qualcuno ha sollevato la serranda in maniera violenta e brutale, intrufolandosi all’interno del nostro spazio». Subito Romano e un dipendente sono corsi sul retro per vedere cosa stesse succedendo: «Abbiamo trovato una persona, un uomo giovane che appena ci ha visti è scappato via, facendo volare per aria delle cassette». Vano il tentativo del titolare di rin correre l’uomo, che è sparito. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, ma il ’visitatore’ ha fatto perdere le sue tracce in fretta. «Ma questa non è l’unico episodio che abbiamo subito – specificano entrambi –.
Sempre in settimana, mentre gli operai scaricavano la merce, un’altra persona è riuscita a introdursi nel locale. Una notte, invece, sono riusciti a entrare in negozio, portando via quel poco denaro che c’era all’interno». Tre settimane fa, invece, il culmine del degrado: «Due soggetti stranieri stavano percorrendo il ponte Matteotti: hanno iniziato a discutere, litigando intorno al nostro dehors – raccontano –. Che era pieno di clienti che mangiavano. I due hanno violentemente litigato, finendo anche sul tavolo di alcuni clienti, spostandosi poi nella nostra attività». A intervenire è stata Dall’Angelo: «Ho fatto in modo che uscissero e senza paura mi sono messa davanti a loro e ho visto che uno dei due aveva in mano un coltello», dice. In quel caso, è intervenuta la polizia. Uno scenario che riflette il teatro dell’abbandono. « La situazione è sfuggita di mano a chi non doveva sfuggire – fungono i titolari –. Noi siamo molto più di un’attività: oltre a cercare di fare bene il nostro lavoro, dobbiamo assicurarci che i clienti siano tutelati e tranquilli, allontanando chi chiede loro soldi e che nessuno li derubi». E tutto questo «non è il nostro lavoro, anche se noi presidiamo la zona ogni giorno – chiudono –. È necessario incrementare i controlli e inserire più vigilanza in Bolognina. Noi siamo sempre aperti per dare un servizio alla comunità, ma le persone devono sentire sicure».
Il Resto del Carlino, 6 settembre 2025