«Ora lavoriamo con Ascom».Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, ha detto che «bisogna trovare insieme nuove modalità per intervenire con progetti sociali
Nel cuore del centro, in piazzetta Guazzaloca, a due passi da piazza Maggiore, negli ultimi tempi si sono registrate tensioni tra un gruppetto di persone senza dimora e i commercianti della zona. Una situazione che viene seguita ogni giorno dagli operatori delle Unità di Strada e dai volontari, con attenzione e delicatezza, e che il Comune conosce bene. Fa il punto l’assessore alla sicurezza e al welfare, Matilde Madrid. Assessore, qual è lo scenario attuale? «Di recente, le persone che stazionavano in quella zona sono diminuite. Due di loro hanno accettato di farsi aiutare grazie al lavoro dei nostri operatori delle Unità di Strada e ora sono in cura. In particolare, tra quelle persone si registra soprattutto una dipendenza dall’alcol e diversi problemi derivano proprio da questo. Purtroppo, alcuni rifiutano categoricamente di andare a dormire in struttura». I commercianti sono preoccupati. Cosa si può fare? «Occorre insistere con queste persone in difficoltà, lavorare con loro, convincerli a farsi curare o ad accettare una proposta di accoglienza. Costruire la fiducia, questa è la strada. Quello che dicono i commercianti è giusto, molto giusto. Vanno trovate alternative per inserire queste persone in un contesto di protezione. Le Unità di Strada e i volontari delle associazioni fanno un gran lavoro e vanno ringraziati». Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, ha detto che «bisogna trovare insieme nuove modalità per intervenire con progetti sociali che rendano possibile un’occasione di vita diversa rispetto a quella attuale, non lasciando sole quelle persone in strada». «Ben venga il suo invito, infatti ho subito proposto un incontro ad Ascom con il responsabile dei servizi sociali per costruire insieme un progetto». I poveri, a Bologna come altrove, sono in aumento. Tra loro anche molti italiani. «I numeri registrano oscillazioni durante l’anno, ora sono circa 150 i senza dimora. E vorrei rassicurare chi teme un taglio ai servizi ai più fragili (Ilaria Avoni, presidente di Piazza Grande, ndr): ciò non accade, anzi c’è un investimento». Ci sono zone particolarmente critiche al momento? «Una decina di persone straniere sta dormendo nel parco della Montagnola, questo in attesa di poter accedere al Cas (centroaccoglienza straordinaria) della Prefettura, purtroppo i tempi sono un po’ lunghi». Quali le ragioni degli arrivi in città dei nuovi senzatetto? «Si registra una fluidità sul territorio e, al momento, il primo motivo è la speranza di trovare un lavoro, soprattutto tra gli italiani: molti arrivano dal sud Italia. Tra chi viene dal Sud però ci sono anche diversi stranieri. Poi, ci sono persone che arrivano da strutture di accoglienza di altri comuni della regione, in cerca di più opportunità, dato che qui c’è un polo di servizi che attrae chi cerca migliorare la propria condizione. E quest’anno registriamo anche un’anomalia: la nostra Riviera non sembra essere più ‘attrattiva’ per i senza dimora (per elemosina o lavoretti) e quindi molti optano per la città. Comunque, sono diverse le idee che stanno prendendo forma». Ad esempio? «Abbiamo innovato il sistema di raccolta dati, riusciamo a ‘mappare’ le situazioni. Grazie a questo nuovo strumento seguiremo con più precisione e attenzione le persone nei percorsi individuali. Inoltre, da fine settembre i senza dimora avranno a disposizione una tesserina personale per accedere gratuitamente ai servizi igienici pubblici».
Chiara Gabrielli, Il Resto del Carlino – 8 agosto 2025