La parrocchia di Santa Maria della Carità accende le luci dopo il restauro a seguito del sisma del 2012. Dall’8 al 14 settembre arriva anche ‘Shekinà’. II cardinale Zuppi: «Ripartenza fondamentale per il centro»
Cultura, arte, musica, sport e feste di strada: la Chiesa di Santa Maria della Carità, fulcro culturale e spirituale di via San Felice e del Quartiere Porto-Saragozza, riapre alla comunità dopo due anni di lavori di ristrutturazione, con un ricco programma in calendario dall’8 al 14 settembre. «Una riapertura che – sottolinea Don Davide Baraldi, parroco della Chiesa – non coinvolgerà solo la comunità cristiana, ma tutta la cittadinanza». E questo si riflette anche nel titolo dato all’iniziativa, ‘Shekinà’, un termine spirituale che racchiude in sé un profondo senso di apertura. Al termine della settimana di festa, la chiesa tornerà a svolgere regolarmente le sue funzioni: il 14 settembre alle ore 10.30, infatti, il cardinale Matteo Zuppi celebrerà la prima messa ufficiale dopo il restauro: «Riaprire i luoghi di comunità è fondamentale in un centro storico che cambia così rapidamente, affinché non diventi un luogo anonimo» afferma l’arcivescovo.
Dopo i danni del terremoto del 2012, i lavori sono stati avviati nel 2023 e curati dallo studio Cavina Terra Architetti, con il sostegno della Regione, della parrocchia e della Curia Arcivescovile. Il programma, curato da Alessia Marchi, propone dunque un viaggio nei tesori del quartiere: visite guidate gratuite (su prenotazione) a Santa Maria della Carità, San Felice, San Valentino e all’Oratorio di San Rocco, grazie a Confguide Bologna e Confcommercio Ascom Bologna. «Un progetto che è in linea con tante iniziative che portiamo avanti sul territorio» commenta Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Ascom. «Credo ci sia bisogno di luoghi dove ritrovarsi e confrontarsi, soprattutto in una zona messa a dura prova dai cantieri del tram», aggiunge il direttore generale Giancarlo Tonelli. Tra le iniziative anche una collezione di 200 candelabri storici della chiesa, che ospiterà anche concerti serali gratuiti. Dal 4 settembre al 4 ottobre, all’Opificio delle Acque si potrà visitare la mostra ‘A Filo d’Acqua’, che mette in dialogo Pianete storiche (abiti ecclesiastici, ndr) e ricami contemporanei dell’artista Elena Ciarrocchi, che presenta anche ‘CuorCode’, un progetto benefico con 199 cuori ricamati a mano, ispirati agli ex voto. Inoltre, il 13 e 14 via San Rocco, dove è ubicata la chiesa riaperta, si trasformerà in una festa di quartiere grazie all’associazione Vivere la Città: bancarelle, street food, giochi, laboratori. Non mancherà lo sport con un torneo di basket under 13 in collaborazione con Invictus e SG Fortitudo. Coinvolta anche la Fondazione Lercaro, che aprirà le porte del Museo d’Arte in via Riva di Reno con una visita guidata il 10 settembre dalle 17.30 alle 19.30.
Alice Pavarotti, Il Resto del Carlino – 22 luglio 2025
Restauro finito, riapre la chiesa di Santa Maria della Carità. Fu danneggiata dal terremoto dei 2012
Un «restauro durato due anni, che ha riportato a splendore la chiesa di Santa Maria della Carità nel cuore di via San Felice, dopo i danni provocati dal terremoto del 2012». Un lavoro lungo, nato «dal desiderio di creare uno spazio condiviso capace di far vivere insieme il sacro e la vita di tutti i giorni», per coinvolgere «non solo la comunità cristiana, ma anche le attività dei commercianti delle zone di San Felice, via della Grada e Riva di Reno». Ad annunciarlo è Don Davide Baraldi, parroco della chiesa, spiegando che la riapertura dell’edificio dalla storia quasi millenaria verrà «celebrato dall’8 al i4 di settembre, con una settimana di concerti, visite guidate ed eventi culturali e sportivi, nonché una festa di strada a San Rocco». Un programma accolto «con molto piacere» anche da Enrico Postacchini, presidente di Ascom, che con ConfGuide Bologna organizzerà le visite gratuite (previa prenotazione) per i luoghi simbolo del quartiere: Santa Maria della Carità, ma anche San Valentino e l’Oratorio di San Rocco. Perché «via San Felice, San Rocco, via Riva di Reno e della Grada» sono le zone che per i lavori del tram «hanno risentito di più nel commercio e nei pubblici esercizi» e quindi, specifica il direttore Ascom Giancarlo Tonelli, «è forte anche il bisogno di avere un aiuto spirituale e morale».
Una notizia, quella della riapertura della chiesa e delle attività connesse, accolta con ottimismo anche perché «se c’è attrattività sociale e culturale il tessuto economico può offrire il suo contributo», mentre sul fronte dei saldi estivi «la soddisfazione è relativa – sottolinea Postacchini – con dei dati che sono fiacchetti». A esprimere il valore di «condivisione» del programma previsto per settembre è la stessa parola «Shekinà», di origine ebraica, con cui è stato chiamato il cartellone di iniziative «e che rappresenta – racconta Baraldi – il concetto del divino che si ritrae per fare spazio alla creazione e abitarla in comunione». Shekinà, illustra l’ideatrice del programma Alessia Marchi, «si è posto l’obiettivo di raccontare gli aspetti più intimi dei tesori della chiesa, che in occasione dell’apertura dall’8 al 14, dalle 20 di sera, verrà illuminata con i suoi oltre duecento candelabri storici, durante i concerti gratuiti». II cartellone di eventi si dirama poi verso un secondo luogo, «l’Opificio delle Acque dove, nella mostra Filo d’Acqua, verranno esposti alcuni abiti liturgici e messi in relazione con gli oggetti moderni realizzati dall’artista Elena Ciarrocchi». I commercianti, infine, saranno protagonisti «della festa di strada a San Rocco, che il 13 e il 14 settembre verrà chiusa al traffico per fare spazio a bancarelle, street food e giochi per bambini». Ricreare dei «luoghi di comunità è fondamentale per conservare il passato ma, con un’operazione sapiente, guardare anche al futuro: perché spesso conserviamo manifestazioni artistiche straordinarie ma non le sappiamo vedere» ha commentato l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che alle io e 3o del 14 settembre celebrerà la prima messa ufficiale nella chiesa restaurata. Una chiesa che, ha concluso l’assessore ai lavori pubblici Simone Borsari «è un punto di riferimento importante per la zona: si è creato un gruppo di cittadini e associazioni che vogliono lavorare insieme». Speriamo, ha aggiunto, che questa cooperazione «abbia seguito in futuro».
Corriere di Bologna, 22 luglio 2025