Scelta della Regione in stand by dopo le critiche Pd. Le sigle: «Niente declassamento». Ma in autunno…
Pronto soccorso di Bazzano: non si cambia. Se ieri, nella piazza del capoluogo di Valsamoggia, non si fossero registrati 37 gradi, si potrebbe parlare di ‘decisione congelata’ per quella che poco dopo il mezzogiorno nella Prefettura di Bologna ha visto i sindacati e l’azienda Ausl di Bologna sottoscrivere il verbale di incontro che prevede la sospensione del progetto di ridimensionamento di servizi e orari del Pronto soccorso dell’ospedale Dossetti. Niente declassamento quindi (per ora) per il Pronto soccorso per il quale da Regione e Ausl era stato invece paventato e progettato il passaggio a Punto di primo intervento, con relativa riduzione di orari e di servizi rivolti solo ai casi meno gravi afferenti alla struttura di Bazzano, alla quale fanno i territori dell’Unione Reno Lavino Samoggia, ma anche quelli sul versante modenese, come Savignano sul Panaro. Un risultato che fa seguito a settimane di proteste, con la raccolta di oltre 12mila firme contrarie, una manifestazione con corteo e un consiglio comunale straordinario in piazza durante il quale l’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi aveva ribadito trattarsi di una «riorganizzazione necessaria» sostenendo che «dobbiamo continuare a garantire gli stessi servizi in una situazione di drammatica carenza di personale medico e infermieristico». Uno scenario a tinte fosche che ora registra una schiarita tra le parti riunite, come avevano chiesto i sindacati, al tavolo della Prefettura, che si è appunto chiuso con l’annuncio, messo a verbale che «ad oggi l’organizzazione del Ps di Bazzano non muta, mantenendo pertanto le modalità in essere di erogazione delle prestazioni assistenzia li». Con la precisazione che «nel caso in cui emergano elementi che sostengano la predisposizione di una progettualità di riorganizzazione inerente i pronto soccorsi sarà cura dell’Azienda coinvolgere tutti i tavoli istituzionali interessati e percorrere il confronto con le organizzazioni sindacali coinvolte». Una riorganizzazione che, filtra, potrebbe comunque tornare in ballo in autunno. Soddisfatti i rappresentanti dei lavoratori di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl che hanno sospeso lo stato di agitazione. E questo fino all’approfondimento del tema rinviato alla sede della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana.
«Non possiamo parlare di battaglia vinta. Ma abbiamo certamente fermato un processo di declassamento non condiviso. Che avrebbe fra l’altro ricadute sul servizio, come la soppressione dei posti letto di Osservazio ne breve intensiva e a ricadute sugli altri Pronto soccorsi – spiegano Massimo Aufieri e Gerardo Petrunello di Uil –. Venerdì saremo di nuovo dal Prefetto per discutere la chiusura notturna dei tre Cau». Soddisfatta, e consapevole di un percorso nuovo che si va comunque ad aprire, la sindaca di Valsamoggia Milena Zanna (Pd) che intorno alla difesa del Pronto soccorso ha saputo creare un fronte bipartisan opposto alla linea regionale del suo stesso partito. «Questo accordo dimostra che c’è la volontà di ascoltare tutte le componenti, dai lavoratori alle comunità locali. Ora ci saranno approfondimenti al tavolo della Conferenza territoriale. La difesa delle funzioni del Pronto soccorso va inquadrato negli investimenti che vedranno all’inizio del prossimo anno l’apertura della Casa della comunità con nuovi servizi funzioni. Quindi mantenimento ma anche potenziamento»
Il Resto del Carlino, 26 giugno 2025