Palmieri: «Il cambiamento climatico? Il nostro obiettivo è prendere tempo e cambiare l’economia della zona»
«Non sappiamo tra quanto il cambiamento climatico renderà insostenibile l’economia dello sci e dello snowboard nell’Appennino. Il nostro obiettivo è quello di prendere tempo per far sì che, nel frattempo, l’imprenditoria e la politica della montagna riescano a costruire un modello alternativo». Così è intervenuto ieri Marco Palmieri, presidente di Piquadro e socio di Corno alle Scale durante la
conferenza stampa per il progetto di sostituzione della storica Seggiovia Cavone-Rocce, costruita nel lontano 1984 e oggi arrivata alla fine della sua ’vita tecnica’. All’incontro era presente anche Flavio Roda, che, oltre ad essere il presidente della società di gestione degli impianti di risalita al Corno alle Scale è anche il presidente della Fisi è entrato nei dettagli più tecnici del piano: «Si costruirà sempre
nel segno del tracciato precedente, ma con una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. Per esempio, l’impianto di risalita biposto avrà un collegamento formato da meno pali, dunque con un minore impatto sulla flora, senza dimenticarci della maggiore accessibilità per tutti con il nuovo tappeto mobile, che permette un imbarco più comodo. Assicuriamo anche una portata oraria maggiore».
L’investimento, coperto dal bando del Ministero del Turismo con un aiuto non indifferente di Banca Intesa Sanpaolo, che ha garantito l’anticipo del finanziamento, non riguarda solo la nuova seggiovia, ma anche la modernizzazione dei sistemi di innevamento del comprensorio sciistico. I nuovi sistemi di pompaggio e i generatori a ventola di ultima generazione sono in grado di generare molta neve in tempi rapidi ma con un consumo energetico molto minore rispetto al passato. Questi strumenti dovrebbero permettere di innevare l’80% del comprensorio in circa 100-120 ore. L’intervento riguarderà anche la sicurezza, con la presenza di nuova segnaletica sulle piste per dare maggiori indicazioni e nuove reti fisse e mobili, tutto per dare più sicurezza a quelli che scendono sulle piste.
La spesa totale si aggira attorno ai 5,4 milioni di euro e si è resa necessaria per sostenere un’economia sulla quale l’Appennino bolognese basa molti dei propri introiti. «È un percorso che ci rende orgogliosi» spiega Palmieri. «Abbiamo preso la stazione sciistica del Corno alle Scale quando si trovava in grandi difficoltà infrastrutturali e oggi siamo in grado di dotarla di un nuovo impianto di risalita e di un sistema di innevamento aggiornato, senza dimenticarci del lavoro con le baite e i rifugi.
Il comprensorio porta annualmente circa 100.000 persone che vogliono sciare, ma anche l’estate per noi è molto importante». A questo proposito è importante ricordare l’inaugurazione della nuova pista di downhill avvenuta lo scorso novembre, la quale sarà pienamente supportata dalla nuova seggiovia. La conferenza stampa si è chiusa con un appello del numero uno di Piquadro: «L’innevamento della scorsa stagione invernale non è stato eccezionale, ma si è rivelato sostenibile per i quattro mesi. Se si guarda agli anni passati la situazione è stata più critica. Questo progetto permette di poter continuare a sperare di trovare un modo diverso per sostenerci in futuro. È fondamentale che i giovani che abitano la montagna non siano forzati ad andarsene in mancanza di
alternative. Loro rappresentano la futura “classe dirigente“ della valle.» L’impianto di risalita, dunque,
rimarrà chiuso per tutta l’estate, con i lavori alla seggiovia che dovrebbero essere ultimati entro fine novembre.
Pietro Trenti, Il Resto del Carlino – 25 giugno 2025