Per le nostre imprese sarà difficile arrivarci»
«Più ristori e attenzione alla mobilità». Questo l’invito di Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom (nella foto), che affronta il tema dei cantieri del tram in relazione all’impatto sulle imprese. «Comprendiamo l’esigenza di chiudere i lavori entro il 2026 – dice -, ma continuiamo a ribadire che le imprese ci devono arrivare a quel periodo. Altrimenti ci aspetta un altro anno e mezzo di contrazione delle vendite». La richiesta di Ascom è quella di «controbilanciare» i lavori con «adeguati» ristori. Un contraltare economico «anche più significativo di quello fatto fino a ora». II secondo tema che Tonelli affronta è la mobilità: «È necessaria una presenza maggiore della Polizia locale per agevolare la mobilità dei cittadini. Altrimenti si è visto anche negli scorsi giorni in via Stalingrado cosa può succedere quando ci si trova di fronte ai lavori». Sul Passante, invece, «siamo in attesa di capire cosa verrà deciso da Autostrade, Governo, Regione, Comune e tutti gli interlocutori», chiude Tonelli.
Il Resto del Carlino, 20 giugno 2025
ToneIIi maxi ingorgo Ascom: «La mobilità non può essere impossibile»
Quello che è accaduto mercoledì in via Stalingrado e in via Corticella con l’avvio di nuovi cantieri del tram non deve ripetersi. A chiederlo è il direttore di Ascom Bologna, Giancarlo Tonelli. «Sapevamo che questo sarebbe stato il periodo più difficile per i cantieri in città», premette il direttore di Ascom. «Abbiamo sempre chiesto ristori, sostegni per le imprese del commercio, dei pubblici esercizi, dell’artigianato su strada — ricorda Tonelli — ma anche molta attenzione ai piani della mobilità che permettano alle persone, alle auto, ma anche ai mezzi pubblici di muoversi». In alcuni casi però, lamenta il direttore di Ascom Bologna «questo non avviene, come recentemente in via Stalingrado e in via di Corticella. Ecco, quello che continuiamo a chiedere in maniera molto forte sono sostegni economici, ma anche un’organizzazione della mobilità che permetta alle imprese di fare più il più possibile quella che è una vita normale. Servono piani della mobilità che non vadano a creare problemi su problemi e ingorghi».
Corriere di Bologna, 20 giugno 2025