Roberto Melloni traccia il bilancio delle azioni intraprese da Fipe-Bologna
I pubblici esercizi stanno attraversando un momento complesso: se il 2024 si era chiuso con segnali incoraggianti, l’inizio del 2025 mostra invece una inversione di tendenza che deve far riflettere. In questo contesto, è fondamentale restare uniti, condividere esperienze e strumenti, e far sentire una voce unica e forte verso istituzioni, consumatori e mercato. Fipe, a livello locale e nazionale, ha il compito non solo di affrontare il presente, ma anche di anticipare il futuro.
Uno dei temi centrali è quello dei dehors, che dopo la pandemia sono diventati una componente fondamentale dell’offerta dei locali e delle abitudini di cittadini e turisti. Tuttavia, a Bologna il Comune ha adottato regole più restrittive rispetto ad altre città italiane, riducendone gli spazi. Fipe Bologna contesta questa scelta, sottolineando come i dehors siano presidio di sicurezza, lavoro e qualità urbana. Chiede una pianificazione condivisa, con regole e controlli equi.
Altro punto critico è il fenomeno delle recensioni false, che influenzano fortemente le scelte dei clienti e possono incidere fino al 30% del fatturato di un locale. Nel 2024, quasi il 9% delle recensioni si è rivelato falso. Finalmente, il Governo sta intervenendo con una proposta normativa che introduce limiti, obblighi di verifica e il diritto di replica. Fipe sostiene con decisione questa direzione, auspicando una normativa chiara e trasparente.
Il problema del “no show”, ossia le prenotazioni non disdette, colpisce fino al 15% dei locali bolognesi, soprattutto di fascia medio-alta. Fipe Bologna invita a trovare soluzioni condivise, come l’uso di piattaforme digitali e l’introduzione di penali leggere, per responsabilizzare i clienti e tutelare il lavoro degli operatori.
Sul fronte dell’innovazione, si sottolinea l’importanza della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, che possono supportare la ristorazione nella gestione delle prenotazioni, nella previsione dei coperti, nella riduzione degli sprechi e nella personalizzazione dell’offerta. È però necessario investire in formazione per permettere a tutti gli operatori di cogliere queste opportunità.
Tema importante anche quello delle mance, ora soggette a una fiscalità agevolata con tassazione ridotta al 5%. Le mance possono diventare una leva di attrattività per il settore, contribuendo ad aumentare i compensi, ma è necessario risolvere alcune criticità legate ai sistemi di pagamento per garantirne una gestione trasparente.
Infine, Fipe Bologna sta lavorando a una mappa digitale dei pubblici esercizi, uno strumento innovativo per valorizzare le eccellenze della ristorazione cittadina. Nata dall’esperienza di Gourmettoria, la mappa sarà un portale accessibile da cittadini e turisti, volto a promuovere i locali che rappresentano al meglio l’identità gastronomica di Bologna.
In conclusione, Fipe Bologna conferma il proprio impegno a rappresentare e sostenere il settore, affrontando le sfide con visione, coesione e strumenti adeguati per garantire un futuro innovativo, competitivo e sostenibile per tutti i pubblici esercizi della città.