Linea verde, Corticella sotto assedio

II grido dei commercianti «Blackout e zero stalli auto. I clienti ci abbandonano»

C’è una strada, a nord di Bologna, che più di altre racconta cosa significa convivere ogni giorno con il tram prima ancora che il tram esista. È via di Corticella, una lunga arteria interessata dal cantiere della Linea Verde. Chi lavora qui oggi si ritrova in trincea, con la vetrina affacciata su un cantiere permanente. «Il progresso non si ferma ed ha dei costi che tutti i coinvolti, nella loro misura devono pagare», ci dice Sergio Moschetta, del Centro Ottica Corticella. «II politico del momento ha deciso così, e ora bisogna tenere duro. Qualcuno sopravvive, qualcuno crolla. Qualcuno, forse, un giorno potrà anche godersi i benefici di tutto questo».

Più esplicito Franco Langone, che gestisce il Bar Nuovo Sorriso: «Una volta questa era una via importante, piena di passaggio. Quando tutto sarà finito sarà sicuramente bello, ma oggi i disagi sono pesanti. Spesso rimaniamo senza luce. E per un bar non avere elettricità vuol dire non lavorare». Disagi simili li racconta anche Marinella Degli Esposti, dell’Alimentari Alberto: «11 problema più grande per noi sono i parcheggi. I clienti ci sarebbero anche, ma chi viene in macchina adesso non sa più dove lasciarla. Abbiamo perso tutta quella fetta di clientela. Poi ci sono i guasti: cavi tranciati per sbaglio, giorni interi senza internet o senza corrente. La scorsa settimana dalle 11.30 del mattino alle 4 di notte, completamente al buio».

C’è chi, invece, come Pio Muscarella, della rosticceria ‘Lo Sfoglino’, prova a guardare le cose con distacco. «Da me i lavori veri e propri non sono ancora partiti, quindi il disagio è ancora contenuto. Ma i clienti sono comunque calati. Mi chiedo se davvero non si potessero usare quei soldi per altri problemi, tipo l’abitabilità».

La questione parcheggi torna anche nel racconto di Giovanni Sacco, calzolaio della bottega Gs Service: «Prima veniva tanta gente, in bici, in motorino, in macchina. Ora non si fermano più, non saprebbero dove farlo. Qualche cliente lo faccio parcheggiare dentro il mio cortile, ma è una soluzione di fortuna. Se fossi sindaco? Cancellerei subito quest’opera». II tono si fa più amaro con Eleonora Fabbri, della Rosticceria Sghissa: «Settimana scorsa siamo rimasti 17 ore senza corrente. Frigoriferi spenti, freezer spenti, ho dovuto buttare 1’80% della merce. E la beffa? Senza elettricità non potevamo nemmeno abbassare la saracinesca».

Anche Lorenzo Giordano, del ristorante ‘La Vela’ in via Giuseppe Mazza, si unisce a1 coro: «II lavoro è calato del 30-40%. E nessuno, dal Comune, si è mai degnato di passare a vedere cosa stia succedendo. 11 parcheggio non esiste più, e se dovessi rimanere senza corrente anche solo per mezza giornata, dovrei chiudere. Un ristorante senza elettricità non può restare aperto».

Marco Santangelo, Il Resto del Carlino – 17 giugno 2025

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