Tram, il grido d’allarme dei negozianti
La Linea Rossa del tram sta cambiando il volto di Bologna, ma i cantieri che accompagnano l’opera stanno creando non pochi disagi a commercianti, residenti e turisti. Da via Indipendenza a San Donato, abbiamo raccolto le testimonianze di chi vive la città in prima persona. Partendo da via Indipendenza, cuore pulsante dello shopping e del passeggio, Coralba Sancini, titolare della Coroncina, racconta una realtà difficile: «Per noi è un disastro. Le vendite sono calate del 25%. II cantiere è iniziato a giugno e andrà avanti fino a gennaio. Dopo anni di Covid, il Comune non ci sostiene abbastanza. II rumore fa fuggire la gente e la clientela è diminuita drasticamente». Non lontano, Marco Menzani, titolare del Diana, spiega che il locale in San Felice è stato temporaneamente chiuso proprio per i lavori in corso: «Mettere i tavoli all’aperto è diventato un’impresa tra polvere e rumore. Le guide turistiche evitano la zona e intanto l’affitto al Comune per i dehors lo pago regolarmente».
Proseguendo verso via Riva di Reno, Giovanni (rollo del ristorante Amole parla di problemi generali: «Ci sono stati giorni senza gas o acqua, servizi fondamentali per un ristorante. I dehors restano chiusi fino a novembre, e la gente passa di meno per il caos». Massimiliano Granaiola, della farmacia Palazzo dello Sport, conferma la situazione difficile: «Molti anziani evitano la zona perché è complicato muoversi con tutti questi cantieri. II traffico è insopportabile, due attività hanno già chiuso. Nessuno è contento». Sempre in via Riva di Reno, Simone Trovato dell’American Bar sottolinea, invece, il calo drastico dei clienti: «Ho perso il 30% degli incassi. Parcheggi spariti, cantieri aperti che non si concludono. I turisti non passano più e molti residenti preferiscono restare a casa o spostarsi».
In via San Felice, Pietro Scaffidi titolare dell’omonima Sartoria, osserva: «I clienti faticano a trovare parcheggio, rimandano o cancellano appuntamenti. Non sono contrario al tram, ma ai disagi che sta causando. Spero che la via torni più bella di prima». Lorenzo Tozzi, dell’Abbigliamento Tozzi, denuncia un calo del 40% degli incassi da aprile, con pochi aiuti: «Abbiamo chiesto una deroga per i saldi anticipati a giugno, ma non ci è stata concessa. I cantieri sono un problema per tutta la città, non solo per la nostra zona». In via Saffi, Marisa Cappuccio del Bar Girasol parla di una situazione complicata, ma gestibile: «La clientela è fedele, ma sotto i portici la convivenza con bici e monopattini è difficile. La strada è stretta e le ambulanze fanno fatica a passare».
Arrivando in San Donato, Stefano Speranza del Zanzibar Cafè vede il lato positivo dei cantieri: «II bar è sempre pieno di operai che vengono a bere. Parlo spesso con loro e mi dispiace per come vengono trattati dagli automobilisti bloccati nel traffico. Lavorano duro sotto il sole, meritano rispetto». Infine, Andrea Simoni dell’Armeria Zanotti racconta dei problemi di parcheggio e viabilità: «Sono spariti quasi 100 parcheggi in 100 metri. La ciclabile è stata tolta, le bici passano sui marciapiedi e i clienti fanno fatica a venire, chiamano per chiedere dove lasciare la macchina».
Marco Santangelo, Il Resto del Carlino – 15 giugno 2025