Federalberghi compie 80 anni. Intervista a Celso De Scrilli

De Scrilli, presidente Federalberghi Bologna: «Il turismo traina la città. Ma servono nuovi investimenti»

De Scrilli, un bilancio dei primi 80 anni di Federalberghi? «Diciamo che, essendo stato eletto 31 anni fa, posso permettermi di raccontare come il settore sia cambiato (ride, ndr)». È in programma oggi all’EuropAuditorium la grande festa di compleanno per l’associazione che riunisce gli albergatori bolognesi. Il presidente Celso De Scrilli coglie l’occasione per fotografare un settore che si conferma sempre più trainante in EmiliaRomagna, anche secondo gli ultimi dati forniti dalla Regione, con le città d’arte come Bologna a fare da capofila (rappresentano il 45,7% del movimento complessivo di turisti).

Un settore in fermento? «A Bologna il turismo ha vissuto una rivoluzione. Basti pensare che negli anni Novanta moltissimi alberghi a luglio e agosto chiudevano, così come durante le feste di Natale. Bologna viveva solo grazie alle fiere e nessuno si sarebbe sognato di visitarla in un weekend».

Poi? «Federalberghi ha iniziato a spingere chiedendo di fare qualcosa per far sì che la nostra si trasformasse in una città turistica. Ricordo quando organizzavamo i primi treni per andare a Milano, dove si teneva la fiera più importante del turismo: i bolognesi non andavano mai, abbiamo dovuto insistere».

Qualche altra esperienza? «Un altro esempio è stato ‘Emilia-Romagna by Bologna’: ci siamo inventati questi workshop che all’epoca, 25 o 30 anni fa, erano qualcosa di molto innovativo».

Come si svolgevano? «Su appuntamento. Gli operatori venivano a fare i contratti direttamente a Bologna. Noi ci abbiamo sempre creduto».

E oggi? «Oggi per il turismo si parla del 15% dell’economia cittadina, forse anche di più considerando tutto l’indotto: è uno dei settori principali, se non il più importante, e non solo per gli alberghi, ma per il commercio, i servizi, i trasporti, i musei. Noi siamo stati un catalizzatore».

In che modo? «Virginio Merola, allora sindaco, volle inserire a tutti i costi la tassa di soggiorno. Fu allora che noi chiedemmo di destinare una parte delle entrate alla promozione turistica. Un modello unico. Merola ci ascoltò e così nacque Bologna Welcome».

Un’arma in più? «Una vera svolta, con l’obiettivo di mostrare Bologna come una vera città turistica all’estero. Oggi più del 50% delle presenze in città viene da fuori Italia. Siamo più conosciuti noi che la Riviera, dove i turisti stranieri arrivano appena al 20%. Mi sono sempre battuto affinché Bologna Welcome timonasse operatori di qualsiasi genere, per costruire un prodotto vendibile».

Missione compiuta? «Siamo una città di ‘seconda fascia’, ma nessuna ha registrato una crescita così importante».

E per il futuro? «Dopo 30 anni, forse è meglio che ci pensi qualcun altro (ride ancora, ndr). A parte le battute, dobbiamo continuare così. L’overtourism poi è una balla».

In che senso? «Gli alberghi sono occupati al 70%, il posto c’è. Non è un fenomeno che ci riguarda. Bisogna continuare a investire, altrimenti si torna indietro».

Quali sono le direttrici? «L’aeroporto, per dirne una, che è cresciuto parallelamente al turismo in città. Bologna ha la fortuna di essere in mezzo allo snodo autostradale e a quello ferroviario, con uno scalo ben collegato con il resto del mondo. Tutti aspetti fondamentali».

Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 5 giugno 2025

Celso De Scrilli, presidente Federalberghi Bologna

Celso De Scrilli

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