Due ali di tifosi seguono il tragitto del pullman partito dallo stadio Dall’Ara. Ovazione per Italiano che sale sulla balaustra del mezzo con i suoi ragazzi
Bologna abbraccia il ’suo’ Bologna in una festa che mette i brividi e raduna 40mila persone in piazza Maggiore, dove riecheggia ’L’anno che verrà’. Il nostro Lucio canta e Bologna pure, raccogliendo un fiume di tifosi rossoblù all’ombra di San Petronio, uniti nella festa. La squadra di Italiano ha vinto la Coppa Italia, è padrona di un’annata indimenticabile e di nuovo qualificata in una competizione europea. La piazza è gremita per la tappa finale del percorso seguito dal pullman scoperto, con a bordo i giocatori e la società. Oltre 150 gli agenti impegnati affinché tutto fili liscio. Tutto, lungo le vie toccate dal tour, è un simbolo del Bologna, partendo dallo stadio Dall’Ara, dove il bus inizia la sua sfilata percorrendo via Andrea Costa: non c’è un angolo o centimetro di asfalto libero, perché tutta la città è riversa in strada per festeggiare. Ogni finestra è aperta e mostra tanti bolognesi, adulti e piccini, che sventolano e appendono le nostre bandiere, portando in alto i nostri colori. C’è anche un orso di peluche gigante, con la maglia di Riccardo Orsolini addosso. È proprio l’ascolano, ormai bolognese d’adozione, l’idolo della folla: fa impazzire i presenti e stringendo tra le mani la Coppa Italia.
Al fianco di Orso, che il posto fisso sulla balaustra non lo molla nemmeno per un secondo, si alternano il capitano Lorenzo De Silvestri, Davide Calabria e Giovanni Fabbian. A ruota, tutta la rosa si fa avanti e sorride, ride, scherza e saluta la città, lanciando gadget e firmando maglie e cappellini. Ma tra di loro ci sono due figure cruciali che rappresentano il dodicesimo e tredicesimo uomo in campo: il presidente Joey Saputo e il mister Vincenzo Italiano, osannati dalle ali di persone. Se l’ex allenatore Thiago Motta, l’anno scorso, se ne stava sul pullman senza dare nell’occhio, consapevole del suo imminente addio, coach Italiano sale sulla balaustra con il berretto in testa e un sorriso smagliante. Il pubblico ‘abbraccia’ anche Joey Saputo, che timidamente sorride e regala magliette. Sopra alla bandiera ‘Campioni’, in via Sant’Isaia, sventola alta quella dell’Europa. E il pensiero vola a un anno fa, quando per la qualificazione in Champions la città è esplosa, con l’euforia e la fede rossoblu nel cuore. Quasi all’incrocio con piazza Malpighi, il saluto a Franco Colomba, ex giocatore e
allenatore del Bologna, vincitore della Coppa del ’74: il passato incrocia il presente. In via Ugo Bassi cori, fumogeni e canti per l’arrivo del pullman, che poi, sulle note di Dalla, fa il suo ingresso trionfale in piazza Maggiore. E qui la magia prende vita: la piazza è un tappeto di maglie rossoblu e fuochi d’artificio. C’è chi applaude, piange e si emoziona. Una «bellissima festa per la città e con la città, con
tante persone, famiglie con bambini – commenta il sindaco Matteo Lepore –. Un’istantanea della gioia che il Bologna sta dando a Bologna».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 26 maggio 2025