Ageop + 20% di fondi raccolti per sostenere i malati oncologici

Si è conclusa con una raccolta il 20% sopra le aspettative, la campagna 2025 #Lottoanchio

Si è conclusa con una raccolta il 20% sopra le aspettative, la campagna 2025 #Lottoanchio di Ageop, destinata all’assistenza domiciliare dei bambini in cura in oncoematologia pediatrica. Grazie ai 2l2mila euro raccolti, l’ Associazione potrà organizzare e sostenere un’equipe composta da un oncologo pediatrico, un’infermiera e una psicologa che a partire dal 2026 assisteranno i piccoli pazienti in fase critica, dopo il trapianto o in terapia. «L’obiettivo della raccolta era 120mila euro, siamo quindi strafelici del risultato- spiega la direttrice Francesca Testoni – abbiamo raccolto 212mi la euro grazie a 3331 donatori. Queste donazioni ci permetteranno, da gennaio 2026, di iniziare l’assistenza domiciliare nelle case Ageop per i bambini non residenti a Bologna». Un supporto fondamentale, ad esempio «nei 90 giorni di follow up dopo il trapianto, quando i bambini sono immunodepressi, molto provati e ad alto rischio di infezioni». Con questi fondi l’ Associazione realizzerà una sorta di ambulatorio mobile, «Così – spiega Testoni – risparmieremo ai bambini e i ragazzi la fatica del trasferimento in ospedale per i controlli e le terapie di supporto. Le cure palliative iniziano dal primo momento, per noi. È questa la filosofia dalla quale nasce la nostra battaglia per il riconoscimento dell’età pediatrica in Italia: in questo momento, in Emilia-Romagna
nessuna pediatria rispetta criteri di accesso uniformi. In oncologia pediatrica, al Sant’Orsola, i pazienti sono accolti fino ai 21 anni, ma lo stesso pronto soccorso pediatrico del Sant’Orsola accoglie bambini solo fino ai 14 anni. Fare passare l’idea che un bambino può essere curato benissimo anche da medici per adulti non garantisce il diritto alle cure del minore e il diritto alla salute». In base allo stesso principio, l’associazione torna a chiedere anche che i bambini malati di sarco mi ossei siano seguiti al Sant’Orsola.

«Vogliamo ribadire che anche i bambini e adolescenti affetti da sarcoma osseo dovrebbero essere presi in carico e curati all’Oncologia pediatrica del Sant’Orsola. L’istituto Rizzoli è un centro di eccellenza per l’ortopedia, la chirurgia ortopedica e la ricostruzione dell’osso – sottolinea Testoni ma non è un’oncologia pediatrica, non ci sono, ad esempio, rianimatori, ematologi o cardiologici pediatri. Non c’è un’equipe multidisciplinare che cuti il bambino nel suo insieme. Nel mandato precedente avevamo descritto la situazione in una lettera alla Regione, alla quale chiedeva uno il ritiro della qualifica di provider di oncologia pediatrica al Rizzoli. E’ passato un anno e ancora non è stato possibile siglare un accordo interaziendale che garantisca il diritto dei minori alla migliore cura e al ricovero nel reparto di oncologia pediatrica del Sant’Orsola. Attendiamo fiduciosi una risposta, che non può tardare, dalla Regione».

La Repubblica, 21 maggio 2025

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