Una festa infinita. Il presidente Saputo «Questa Coppa è dei bolognesi»

Dalle piazze alla stazione fino a Casteldebole: una gioia immensa. «Abbiamo scritto la storia»

Mercoledì sera all’Olimpico ha vinto Bologna.

Sul campo i nostri ragazzi, guidati da Vincenzo Italiano, sono stati fantastici e hanno meritato la vittoria. Ma i trentamila che hanno colorato lo stadio hanno fornito una spinta fondamentale, con una coreografia commovente e una partecipazione straordinaria per tutta la partita. Per questo voglio ringraziare uno ad uno tutti i bolognesi che hanno affrontato la trasferta di Roma e anche i tanti che hanno affollato le piazze e i locali di Bologna per tifare da lontano. Questa Coppa è la vostra Coppa, e questo storia bellissima che abbiamo scritto ha per protagonisti tutti i bolognesi. Perchè We Are One non è solo uno slogan, è la strada che ci ha portato alla vittoria

Grazie di cuore

Joey Saputo

’è chi è partito da Roma per arrivare a Bologna prima della squadra. Chi al triplice fischio è corso verso piazza Maggiore. Chi ha percorso chilometri e chilometri per aspettare i campioni a Casteldebole. E chi ancora deve andare a dormire, oltre 24 ore dopo quel gol leggendario di Ndoye, per l’adrenalina in corpo. Per un sogno realizzato. Per una passione che non muore mai. Per chi ci ha sempre creduto. Trentamila bolognesi allo stadio Olimpico. Migliaia in città a festeggiare per le vie del centro. Bandiere, fumogeni, sciarpe, maglie. Tutto è rossoblù. Il fato vuole che mister Vincenzo Italiano scenda dal Frecciarossa Roma-Bologna, vestito di blu. E neanche farlo apposta la carrozza è la numero tre. Quella cifra maledetta che il tecnico si portava sulle spalle, dopo le sconfitte con la Fiorentina in due finali di Conference League e in una di Coppa Italia. Questo giro invece ha la maglia con scritto ’Campioni’ stampata sul petto. E stringe tra le braccia la Coppa Italia. Un trofeo aspettato, voluto, cercato, sperato. Sognato, atteso, immaginato.

«Una gioia incredibile. Lo meritavamo. Una grande soddisfazione. Due anni fa avevo perso una finale di Coppa Italia e ci ero rimasto male. Ci siamo presi questa rivincita. La Coppa è stupenda», racconta il tecnico dirigendosi verso l’uscita ovest. Sul treno con lui c’erano tifosi, vip, ospiti. E poi alcuni degli eroi come Castro, Beukema, Skorupski, Cambiaghi, Holm e Aebischer. Ma anche il responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori: «Siamo felicissimi per i tifosi, per la città, per il presidente. Un trofeo meritatissimo».

Orsolini, De Silvestri, Pobega, Fabbian, Erlic, Bagnolini e Lykogiannis, tra gli altri, hanno invece passato la notte a Roma. Alcuni tifosi sono ancora in giro all’alba sotto i portici dopo la festa in centro. Tra loro c’era anche il pilota della Formula 1 Kimi Antonelli. Altri hanno atteso la squadra in stazione. Una ventina invece sono a Casteldebole. Il pullman si ferma davanti ai cancelli del centro sportivo. Scende mister Italiano, ancora con la Coppa tra le braccia. «Che bello vederlo così», racconta Alessandro Guerra, pensionato, partito nel pieno della notte dal Ferrarese. C’è anche un parroco arrivato da San Marino. E poi Manuel Risuglia, 28 anni, e Simone Montanari, 24enne. Con la Clio bianca sono andati all’Olimpico a Roma. E poi sono tornati a Bologna. Erano a Casteldebole ancora prima che arrivasse la squadra. «Emozione unica. Vedere il mister, con la Coppa Italia in mano, è stato bellissimo. L’ho ringraziato. Fino a qualche anno fa il Bologna che vinceva la Coppa Italia lo vedevo solo alla PlayStation. Ora è reale. Vedere 30mila bolognesi cantare, con le bandiere, due ore prima del fischio d’inizio. C’era proprio la voglia di portare a casa questo trofeo». «Son partito da Bologna con le luci della sera», direbbe Luca Carboni. Ma questa volta i cuori bolognesi sono ripartiti da Roma con il buio della notte. Perché un’alba migliore per salutarsi nell’abbraccio rossoblù, da Borgo Panigale a San Donato, dal Navile a Santo Stefano, passando per Porto- Saragozza, era impossibile da vivere. Ora la città attende la festa per celebrare la vittoria. Come lo scorso anno quando arrivò la qualificazione in Champions, con la parata della squadra in pullman in giro per Bologna. Ma ancora ci sono due partite di campionato. Prima a Firenze e poi in casa col Genoa. Per raggiungere il sogno Champions. Ma intanto non svegliate nessun bolognese da questo.

Nicholas Masetti, Il Resto del Carlino – 16 maggio 2025

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