Anche i commercianti si mobilitano per l’Olimpico: «Andrò a Roma a tifare questi ragazzi fantastici». C’è chi espone le maglie, chi le sciarpe, i gagliardetti e le bandiere: «Un 2025 al di sopra di ogni aspettativa
«Con questi ragazzi è impossibile non crederci». Pasticcerie, negozi di abbigliamento e agenzie immobiliari: si allunga l’elenco di attività aderenti a Vetrine Rossoblù, l’iniziativa di Confcommercio Ascom, in collaborazione con il Bfc, Emil Banca e il Resto del Carlino. Un entusiasmo senza precedenti per gli uomini allenati di Vincenzo Italiano in vista della finale di domani sera contro il Milan in Coppa Italia. Dentro la vetrina di Swan – negozio in via Mazzini 148/1 – un manichino indossa la maglia di Ndoye, poco sotto sono presenti la t-shirt di Aebischer e i gagliardetti di alcune sfide di quest’anno. Secondo la titolare del negozio, Milena D’Angelo, «ci sembra il giusto riconoscimento per la città – afferma -. Ho scelto di abbinare le maglie agli indumenti, adattando lo sport «Sono abbonato in curva da 30 anni Un Bologna che è gioia, entusiasmo, frenesia e adrenalina: come linfa vitale» all’abbigliamento». In via Mazzini è tanta la gioia, soprattutto in vista della partita: «Sono abbonata da anni – racconta D’Angelo -. Contro il Milan sarà dura, comunque andrò a Roma per supportare i ragazzi». Una stagione «lunga e intensa» quella che sta per volgere al termine: «Penso che sia stato un 2025 al di sopra di ogni aspettativa – ricorda -. Questo anche grazie una società fantastica».
Una passione che emerge anche dalla vetrina del Bar Pasticceria Samaroli di Giuseppe Bentenuto, in via San Donato 66/14: striscioni, sciarpe rossoblù e la maglia di Alessandro Diamanti al di sopra di tutto. «La bellezza della nostra vetrina, secondo noi, deriva dal fatto che alcune delle cose che l’abbelliscono ci sono state regalate dai nostri clienti, elettrizzati per questo Bologna», racconta il titolare. Bentenuto non vede l’ora: «Domani sarà una grande serata».
Anche da Mondo Re esiste solo «la fede rossoblù», argomenta Matteo Dall’Omo, responsabile della sede di Castel Maggiore, in via Bondanello. «Sono abbonato in curva da 30 anni, con me c’è anche mio figlio di otto anni», racconta Dall’Omo. Quasi una religione anche «molti miei colleghi» perché questo Bologna «è gioia, frenesia, entusiasmo e adrenalina, tutte qualità che anche per il nostro lavoro e per la vita di tutti i giorni sono come linfa vitale», conclude Dall’Omo. Per aderire è possibile inviare la propria foto e/o il proprio video collegandosi al sito www.ascom.bo.it oppure scrivendo sul canale whatsapp al numero 333.2415760.
Giovanni Di Caprio, Il Resto del Carlino – 13 maggio 2025
Coppa Italia, l’esodo Da Cremonini a Carboni. Tutti nella Città Eterna per una notte da sogno
Ieri, poco dopo le 16, la squadra rossoblù è partita dalla stazione Trentamila tifosi al seguito, mai così tanti nella storia del Bologna .Molti ex allo stadio, da Stefano Torrisi a Roberto Baggio e Beppe Signori
L’appuntamento con la storia è iniziato. Il Bologna è partito ieri alle 16.12 dalla stazione centrale dei treni, in direzione Roma, dopo un allenamento mattutino e il pranzo al centro tecnico, salutato da diversi tifosi ma non dai gruppi della Curva. Anche perché tra oggi e domani, al seguito della squadra, il Bologna e il Dall’Ara traslocano al seguito della squadra. Trentamila bolognesi all’Olimpico, ‘Si muove la città’, insomma: non ci sono versi migliori per descrivere quello che sarà l’esodo sportivo più massiccio della storia di Bologna. Neppure nel 1974, anno della vittoria dell’ultima Coppa Italia proprio all’Olimpico (contro il Palermo) e nello spareggio scudetto del ‘64 furono tanti i tifosi al seguito, a dimostrazione di come questa Coppa Italia sia già storia a prescindere dall’esito, che comunque non sarà un dettaglio, perché cambierebbe immagine e percezione dei colori rossoblù in Italia e in Europa, garantendo la seconda partecipazione consecutiva del Bologna a una coppa europea. ‘La sera dei miracoli’ è il brano di Lucio Dalla scelto dal Bologna per celebrare al Dall’Ara la qualificazione alla finale, canzone ha il suo apice nel ritornello che esplode con quel si muove la città, che è fatto reale. Lucio la guarderà dall’alto: All’Olimpico, invece, ci sarà Luca Carboni, con cui compose l’inno ‘Le tue ali Bologna’, insieme pure ad Andrea Mingardi e a Gianni Morandi, che proverà a non mancare e a liberarsi da impegni. Ci sarà pure Cesare Cremonini, la cui ‘Romantica’ è diventato inno finale insieme all’’Anno che verrà’, con 50 special che è invece jingle delle reti rossoblù. Arte e musica sempre più a braccetto con il calcio, che è diventato spettacolo, emozioni e ambizioni pure al Dall’Ara, negli ultimi due anni e mezzo. Ma non è finita qui. Perché all’Olimpico il Bologna di Saputo omaggerà la propria storia, con un ampia platea di legends ed ex giocatori invitate alla partita dal club: da Roberto Baggio (anche ex milanista) a Beppe Signori, da Stefano Torrisi a Jonatan Binotto, tanto per citare coloro che tra le stagioni ‘97-98 e ‘98-99 trascinarono il Bologna in Intertoto prima e alle semifinali di Uefa e di Coppa Italia poi, con Gazzoni alla guida del club e Ulivieri (a sua volta presente) e Mazzone in panchina. Ma ci saranno pure Pepè Anaclerio, Davide Bombardini, Enrico Cavalieri, Riccardo Cervellati, Franco Colomba, Francesco e Luigi Della Rocca, Marco De Marchi, Giovanni Mei, Vangelis Moras,
Marco Negri, Daniele Portanova, Paolo Stringara, Andrea Tarozzi, Emanuele Troise. Con loro i rappresentati delle famiglie Bulgarelli, Fogli, Janich e Dall’Ara (con Stefano, il pronipote del presidentissimo), eredi dei protagonisti dell’ultimo scudetto vinto nella capitale. Ci sarà il sindaco Matteo Lepore: l’incrocio sfumato con il presidente rossonero Scaroni, schivato in occasione di Bologna Milan al Dall’Ara dopo le polemiche per il rinvio legato all’alluvione, si terrà a Roma, dove tra l’altro Fenucci (e Scaroni), che sono pure consiglieri Lega Calcio, dovrebbero avere un faccia a faccia col ministro Abodi sul tema ristrutturazioni stadi (tra cui il restyling del Dall’Ara) e nuovi impianti. A Roma ci sarà pure l’assessora Roberta Li Calzi, in un pulmino da lei stesso guidato per poter rientrare nella notte in città: giovedì dovrà celebrare il matrimonio di un amico fissato 6 mesi fa, quando la finale era una speranza, più che un pensiero. Domani, alle 16.30 a Ponte Milvio il raduno dei tifosi rossoblù, che andranno poi alla volta della Curva Nord e dell’Olimpico.
Il senatore Pier Ferdinando Casini «All’Olimpico avrò la mia sciarpa E i romani faranno il tifo per noi» Con l’ex presidente della Camera, il figlio laziale: «Mi ha detto che sosterrà il Bologna…e ci mancherebbe!»
Sarà un match senza paura: «C’è qualcosa di peggio che perdere una finale, non arrivarci proprio»
C’era quando le cose non andavano bene, per non dire male. Ci sarà domani sera. Lui, alla sciarpa rossoblù, indossata con legittimo orgoglio, non ha mai rinunciato. Quella stessa sciarpa che ha portato in giro per l’Europa, perché la Champions è stata davvero una bella esperienza. Il senatore Pier Ferdinando Casini, tifosissimo del Bologna, sarà all’Olimpico, 51 anni dopo la Coppa Italia firmata da Savoldi e Bulgarelli. «Ci siamo – dice il senatore Casini –. Ricordo ancora la prima volta di un appuntamento speciale all’Olimpico. Nel 1964 sentii il boato della città. Non c’era la tivù in diretta in quegli anni. Le partite venivano riproposte alla sera, quando già conoscevi il risultato. I gol arrivavano, per chi non era all’Olimpico, dalla radio e dalla trasmissione ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Che esperienza». Ancora a Roma, di nuovo per la Coppa Italia, 51 anni dopo. «È un evento straordinario – sottolinea –. Abbiamo fatto un bel percorso. Il difficile arriva adesso. Ma siamo in buone mani, perché abbiamo una società soli da, un ottimo allenatore, ragazzi eccezionali. Che Dio ci assista». Ha una preoccupazione, il senatore, non la nasconde. «Abbiamo una difesa che talvolta soffre di amnesie. E il Milan ha ripartenze micidiali, lo abbiamo visto venerdì al Meazza. Dobbiamo stare attenti, concentrati». La finale, il futuro, un’analisi serena e puntuale. «Intanto ci siamo guadagnati la possibilità di giocare la Supercoppa in Arabia Saudita – aggiunge –. E questo non era scontato. Poi, ovviamente, non è detto che si vinca. Ma credo ci sia qualcosa di molto peggio che perdere una finale. Non arrivarci proprio. E il Bologna ci è arrivato, con merito». Poi saranno i dettagli, gli episodi a determinare l’esito del confronto. A proposito di dettagli, Casini non dimentica il suo. «La sciarpa c’è. Sarò allo stadio, con la mia compagna, mio figlio, mio fratello. La famiglia Casini c’è».
Anche se il figlio non ha mai nascosto la sua fede laziale. «Mi ha detto, ‘Papà tiferò Bologna’. E ci mancherebbe gli ho risposto. Comunque sarà un bel colpo d’occhio. A Roma ci sarà tanta Bologna. Sarà una bella emozione. E poi sono convinto che i romani, sulla carta neutrali, tiferanno per noi. Tiferanno per il Bologna». Ha l’asso nella manica, Casini. Anzi, ne ha due ed è pronto a giocarli. «Sono convinto – dice sorridendo – che avremo il tifo dei romani dalla nostra parte
perché potremo contare sulla mediazione del cardinale Zuppi. È romanista, ma ormai ha il cuore diviso a metà. Un po’ giallorosso e un po’ rossoblù». Poi, appunto, vada come vada, l’ultima carta. «Andrò all’Olimpico con la figurina che mi ha sempre accompagnato. Da quando, giovanissimo, la tenevo nel comodino di casa. Quale figurina? Ovvio, quella di Giacomo Bulgarelli. Un grande di Bologna e del Bologna».
Alessandro Gallo, Il Resto del Carlino – 13 maggio 2025
L’artista è da sempre appassionato di calcio. «Domani sera in campo bisognerà dare il tutto per tutto». Mengoli: «I nostri supporter sono il dodicesimo uomo». Il cantante alla vigilia del match: «Ricordo ancora lo spareggio del ’64, sarei felice se tanti giovani potessero provare la stessa emozione»
Paolo Mengoli, 51 anni di attesa sono una vita. Può la sconfitta di Milano incidere anche sulla Coppa Italia? «Non penso che l’ultimo risultato contro il Milan abbia smorzato l’entusiasmo. Stiamo aspettando questa partita da 51 anni e probabilmente venerdì, in campionato, c’è stata troppa tensione in vista della finale di Coppa Italia. La testa è già lì. Ma non facciamone un dramma: all’Olimpico bisognerà dare il tutto per tutto». Il Bologna è all’altezza per il gran galà di domani?
«Speriamo che Ndoye rientri, potrebbe rappresentare una vera spina nel fianco per i rossone ri. La squadra è preparata e anche le ’seconde linee’ hanno dimostrato di saper portare avanti la partita. È questo che mi piace del ‘nostro’ Bologna: tutti sono protagonisti e si sentono utili dal primo momento in cui mettono il piede nel terreno di gioco. Merito del mister Vincenzo Italiano». La finale sarà un momento storico per generazioni. Qual è il suo ricordo-cartolina dei rossoblù? «Ricordo a l’emozione dello spareggio per lo scudetto contro l’Inter nel ’64. Avevo 14 anni, ma porto quel momento nel cuore: oggi vedo tanti bambini e ragazzi tifosi rossoblù e sarebbe bellissimo se potessero avere anche loro un momento storico da conservare e raccontare, come potrebbe essere la Coppa Italia.
O meglio, la speranza è che non sia soltanto uno…». E sotto le Due Torri cosa si aspetta possa accadere mercoledì? «Probabilmente le strade saranno deserte. Se qualcuno vorrà andare a fare un giro non avrà sicuramente problemi di parcheggio (ride, ndr). I bolognesi saranno a Roma, oppure davanti alla tv o nei bar della città per seguire questo momento storico. Io la guarderò a casa davanti a un bel piatto di tortellini, per rimanere in tema ‘bolognese’…». Fatti i dovuti spergiuri, dica, vinciamo noi perché? «Il Bologna ci ha riempito di soddisfazioni e quest’anno vedo
una squadra ancora più forte rispetto alla stagione precedente. È come se giocassimo con tredici giocatori: undici sono in campo, ma il tifo rappresenta il dodicesimo e l’intero staff, invece, il tredicesimo. Tutto questo è bellissimo».
Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 13 maggio 2025