Presente Gianna, sorella di Tina: «Il vostro esempio illumina le altre»
«Prima eravamo solo due donne – racconta Silvia Pasquali, presidente di una cooperativa in metalmeccanica –. Adesso siamo più di dieci, il numero non è ancora sufficiente, ma è un risultato importante». Anche per questo, il premio Tina Anselmi, giunto alla sua nona edizione e consegnato ieri tra le mura dell’Archiginnasio, premia il grande merito di tredici donne lavoratrici, che nonostante difficoltà e stereotipi di genere, hanno saputo farsi valere. Il riconoscimento, ideato da Udi e Cif, attraverso l’esempio di Tina Anselmi, prima ministra della Repubblica italiana, vuole evidenziare l’importanza dell’occupazione femminile e il suo impatto nei vari ambiti lavorativi, ma senza dimenticare le avversità. Tra i settori premiati: istruzione, cultura, forze dell’ordine, agricoltura, industria. Non mancano la ristorazione, l’artigianato, la sanità, la giustizia e i servizi. Tra le elette Roberta Bastelli che messo la propria attività a disposizione di volontari e protezione civile durante l’ultima alluvione. C’è anche El Gana Nejwa, operaia nell’ambito dei servizi, che si è battuta contro il part-time forzato delle sue colleghe. Ancora, Bianca Vergnani per la creazione di ambienti inclusivi e stimolanti per alunni e alunne. Poi, Maria Graziano eletta dal Tribunale come giudice onoraria nella sezione minori, ha dedicato la propria vita all’educazione e formazione professionale di giovani
fragili e senza famiglia, persone disabili e donne migranti e vittime di violenza. Premiata Cristina Fava, dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna e anche Silvia Pasquali, operaia metalmeccanica. «C’è ancora molto altro da fare – ha ricordato Gianna Anselmi, sorella di Tina –, ma spero che il vostro esempio illumini la strada per tutte le altre».
Gioia Gentile, Il Resto del Carlino – 9 maggio 2025