Tram, zona San Felice paralizzata Ascom: «Una tempesta perfetta»

Code infinite e traffico bloccato con i lavori tra la Porta e via Saffi. E in via Indipendenza un bus finisce in avaria

Sono le 8 a Porta San Felice e il cassero è vestito dai cantieri in una palette arancione monocromatica che monopolizza il paesaggio. Dozzine e dozzine di macchine sono in coda, i clacson suonano in concerto, qualche bici fa la gincana tra gli operai. In viale Silvani non c’è più la preferenziale dedicata ai bus e così ai mezzi pesanti viene concessa la precedenza, mentre le altre auto vengono dirottate verso le stradine fuori le mura. Il cantiere della linea rossa avanza, in attesa del primo ‘aggancio’ tra gli spezzoni di via Saffi e via San Felice, e per gli automobilisti è stata un’altra giornata di pazienza messa a dura prova. La situazione rimarrà la stessa almeno fino a metà luglio: non sono state fissate chiusure programmate di strade, ma il mosaico verrà aggiornato di volta in volta con restringimenti e deviazioni. Nessuno schema prestabilito. Per capire come cambierà la viabilità, insomma, bisognerà vederla con i propri occhi: ogni mattina qualcosa potrebbe essere diverso rispetto al giorno prima, con cantieri in continua evoluzione che ai fan della saga di Harry Potter ricordano un po’ le scale di Hogwarts «a cui piace cambiare».

Verso le 9 e per tutto il resto della mattina il quadro non migliora. In San Felice il cantiere ha preso possesso di metà della carreggiata spazzando via decine di posti auto; in via della Grada cercare un parcheggio è ormai impossibile, nonostante lì ci siano sostanzialmente i pochissimi stalli rimasti; il corsello in via Riva Reno direzione PalaDozza è stato invece riaperto, ma è più un canaletto di passaggio che altro, mentre il tratto di San Felice fino a via dell’Abbadia è stato chiuso e rimarrà così ancora per un bel pezzo. Tutte situazioni che non convincono Confcommercio Ascom: «II nuovo cantiere ha avuto una forte ripercussione sulla viabilità cittadina con lunghi incolonnamenti ed estensione dei tempi di percorrenza – sottolinea Renato Nucci, presidente della categoria al Porto-Saragozza -. Stupisce il fatto che i lavori siano stati avviati a maggio invece che al termine dell’anno scolastico e quindi dell’inizio del periodo estivo, come era stato anticipato. Questa sarebbe stata la scelta corretta nell’interesse dei cittadini e degli imprenditori. Avevamo prefigurato un quadro da tempesta perfetta per la mobilità bolognese, che purtroppo si sta progressivamente concretizzando, con una città che è diventata un immenso cantiere».

La mobilità non è migliorata nemmeno dal pomeriggio in poi. La linea rossa si è messa letteralmente di traverso anche in via Indipendenza, dove alle 14.30 per colpa di un autobus in avaria auto, moto e altri bus sono rimasti paralizzati nel tratto tra via Irnerio e l’autostazione. Un tratto già sotto stress e con una corsia ridotta proprio a causa dei lavori del tram che, sommati al mezzo di Tper guasto, hanno bloccato la circolazione fino a via Pietramellara. Non è andata meglio a chi è passato in zona Fiera all’ora di punta (anche qui presenti i lavori della Rossa’), tra le 17 e le 18, dove il traffico è rimasto completamente immobile per oltre mezz’ora. Spunti in linea con quanto detto ieri dall’architetto Mario Cucinella, che ha parlato di trasformazioni urbane durante la presentazione del nuovo indirizzo artistico del Malpighi: «Le cose vanno pianificate per tempo e le città sono processi lenti: ci vogliono centinaia di anni, migliaia. Non si possono inventare gli investimenti del Pnrr in quattro anni con progetti che ne richiedono 20: nel 2026 arriverà a termine una parte dei fondi, perché le cose vanno pianificate. Se si prova a mettere tutto in un calderone in quattro anni, poi le infrastrutture e le imprese fanno fatica e le città vanno in tilt. Ci vuole un po’ più di attenzione».

Mastromarino e Moroni, Il Resto del Carlino – 7 maggio 2025

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