Sangalli: “La fiducia è fondamentale per far ripartire i consumi”
Un modesto aumento ci sarà, poco più dell’l%. Ma «i consumi, anche alla fine del prossimo anno, non saranno tornati ai livelli del 2007», afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, in apertura del Forum “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”. Una stagnazione che è dovuta in buona parte ai redditi: tra il 2009 e il 2024 i lavoratori italiani hanno perso il 4,6%, mentre nello stesso periodo i francesi hanno guadagnato il 10,3% e i tedeschi il 15,9%. Stesso divario sulla produttività del lavoro: in quei 15 anni quella italiana è calata dello 0,8%, mentre quella francese è salita del 3,9% e quella tedesca del 2,4%. Ma c’è anche una questione ulteriore: «Abbiamo le risorse ma non le spendiamo per paure di vario tipo. – afferma il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio Mariano di Bella -A me pare che siamo un Paese troppo fissato con il passato e poco interessato al futuro». E la fiducia, certo, nelle ultime settimane non è stato certo aiutata dalla guerra dei dazi. Senza, però, non si va da nessuna parte, sottolinea Sangalli:
«La fiducia è l’ingrediente fondamentale per far ripartire i consumi e innalzare la propensione all’investimento ». Ecco perché Confcommercio lancia una proposta al governo: «Bisogna rimettere al centro dell’Agenda la riduzione delle imposte per il ceto produttivo. E bisogna farlo adesso». A soffrire sono soprattutto le spese legate ai trasporti, anche perché si comprano meno automobili. Male anche alimentari e bevande, in particolare calano gli acquisti di carne. In calo anche vestiario e calzature. In totale, tra il 2007 e il 2024 si sono persi 452 euro di spesa pro capite, anche se ci sono categorie di beni e servizi per i quali la spesa è aumentata, come gli smartphone, i servizi per lo sport e il tempo libero, ristoranti e alberghi.
Rosaria Amato, la Repubblica – 16 aprile 2025
