Joey premiato come ’Bologna Ambassador’: «Che sia Champions o Europa League, noi vogliamo qualificarci» L’ad prova a blindare il tecnico: «Abbiamo già incontrato il suo agente.
«Che sia Champions o Europa League portare il club in una competizione europea è il nostro nuovo destino». Forse le parole di Joey Saputo meriterebbero di essere scolpite, a futura memoria, in un angolino della sfarzosa Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, dove ieri l’azionista di maggioranza rossoblù ha ricevuto, in allargata compagnia, il titolo di ‘Bologna Ambassador,’ il riconoscimento con cui la Fondazione Bologna Welcome, su iniziativa del Bologna Convention Bureau e sotto l’egida del Comune, ogni anno premia personalità del mondo accademico, scientifico e imprenditoriale che hanno portato sotto le Due Torri grandi eventi internazionali. Il valore aggiunto per la città di Saputo si chiama Champions League, una passerella che sotto le Due Torri mancava da sessant’anni. «La cittadinanza onoraria era un riconoscimento personale – è la premessa di Joey – mentre il premio di oggi è per tutto il club perché è la conseguenza del lavoro che in tanti fanno dietro le quinte in quella che a le è diventata una grande famiglia». Della famiglia rossoblù ieri in Cappella Farnese erano presenti l’ad Claudio Fenucci, il direttore dell’area tecnica Giovanni Sartori e il consigliere Luca Bergamini: un ’We are one’ ristretto ma rappresentativo del Bologna che è stato e di quello che verrà.
«Quando arrivai qui dissi che il mio obiettivo era di riportare il club in alto, in campo e fuori – di ce Saputo –. I tifosi sono stati bravi a concedermi il tempo necessario». E il club è stato ancora più
bravo a cambiare orizzonti e prospettive. «All’inizio l’obiettivo era raggiungere i quaranta punti – ricorda Saputo – ma oggi gli obiettivi sono più alti». Eccoli: «Riuscire a ripetere quello che abbiamo fatto lo scorso anno sarebbe qualcosa di incredibile. Ma portare la dra in Europa, che sia Champions
o Europa League, è il nostro nuovo destino». Tracciata la rotta da un italocanadese che si sente bolognese nell’anima («a Bologna sto bene e non solo per il cibo», ammette Joey) tocca ai naviganti di Casteldebole solcare i perigliosi, ma affascinanti, mari dell’Europa. Mettendo in conto anche scivoloni come quello di Bergamo. «Nella fase iniziale della partita abbiamo commesso errori – ammette Fenucci – ma la prestazione è stata buona. Adesso, a cominciare dall’Inter, incontreremo tra le squadre più forti del campionato: bisognerà sbagliare il meno possibile e mantenere alta l’intensità». Messaggio da girare a Vincenzo Italiano, il comandante della nave rossoblù. A proposito: novità in materia di rinnovo? Ecco l’assist di Fenucci: «La linea è quella di concentrarsi sul campo, ma abbiamo incontrato l’agente di Italiano e gli abbiamo manifestato la nostra volontà di proseguire insieme il percorso. Non mi piace vedere i nostri giocatori accostati ad altri club». E pazienza se i nomi di allenatore e uomo mercato continuano ad essere associati a fantomatiche nuove destinazioni. Su Sartori: «Conosco Giovanni e al di là del contratto in essere la sua serietà non è in dubbio».
Dubbi invece che il ‘nuovo’ Dall’Ara possa vedere la luce ne restano parecchi: «Abbiamo fatto un po’ di incontri con Webuild (la multinazionale che dovrà occuparsi del restyling, ndr) ma aspettiamo provvedimenti del governo, confidando nella loro sensibilità al tema della riqualificazione Dell’impiantistica».
Massimo Vitali, Il Resto del Carlino -15 aprile 2025