Le sfide del commercio in Europa. «Piccoli esercizi da difendere»

Incontro all’Ascom con i commissari Imco. Tonelli e Postacchini: «Un tessuto di microimprese fondamentale»

L’Europa sbarca a Bologna. La delegazione degli eurodeputati della commissione Imco per il mercato interno e la protezione dei consumatori è arrivata sotto le Torri per una tre giorni che li vedrà impegnati a conoscere il territorio tramite appuntamenti con addetti ai lavori e visite alle nostre eccellenze e ai progetti finanziati dall’Unione europea come il Tecnopolo. Ieri pomeriggio la tappa clou nel cuore della città, nella sede di Ascom-Confcommercio in Strada Maggiore 23. Qui, l’associazione di categoria ha consegnato l’agenda del terziario alla delegazione degli europarlamentari (di vari partiti politici) per un’Unione Ue «di prossimità». Perché tra automotive e Green deal, dazi, regole sugli imballaggi, piattaforme e recensioni online, imprenditoria femminile, moda e regole alimentari, il minimo comune denominatore di tutti gli interventi dei vari esponenti e dirigenti Ascom è stato la salvaguardia del commercio, delle micro e delle piccole e medie imprese, minacciate dallo strapotere delle grandi piattaforme online. Un rilancio dello ‘Small business act’ europeo, come ha sottolineato anche l’eurodeputato meloniano del gruppo Ecr, Stefano Cavedagna, tra i delegati Ue sotto le Torri, e che da bolognese ha fatto gli onori di casa coi colleghi e il vicepresidente di Imco, Christian Doleschal (gruppo Epp). «Perché senza queste attività si crea un vero e proprio problema sociale», dice il direttore generale di Ascom-Confcommercio Giancarlo Tonelli, elencando con il presidente Enrico Postacchini, come «la nostra associazione di categoria rappresenti a Bologna 16mila imprese, di tutti i settori. E se si guarda al terziario, nel complesso, nella Città metropolitana sono 58mila le imprese attive, pari al 63% delle aziende bolognesi, con 274mi1a occupati». Una realtà importante che, ieri, con i rappresentati di Ascom ha dettagliato l’agenda da sostenere in Europa. Con un obiettivo: tutelare le nostre attività, i nostri negozi, le nostre piccole grandi eccellenze, per evitare la «desertificazione commerciale».

Da qui, tante richieste: da più colonnine per la ricarica delle auto elettriche, magari dotandole di pagamento Pos, al sostegno di turismo e moda, agendo sulla parità fiscale coi grandi colossi online. Ma anche più attenzione all’imprenditoria femminile, alle aree interne contro lo spopolamento della montagna, più infrastrutture, ricordando anche le tante preoccupazioni legate alla transizione green sia per il settore auto, sia per quanto riguarda gli imballaggi. Infine, da mettere nell’agenda Ue, oltre alla sburocratizzazione e al sostegno alla digitalizzazione, c’è pure una stretta alla recensioni online ai ristoranti fasulle. Doleschal è soddisfatto: «Siamo qui per ascoltare le sfide economiche della regione e del territorio, i problemi correlati ai regolamenti europei e abbiamo visto che la richiesta è di una maggiore competitività. Stiamo imparando molte cose e sono sicuro che ne impareremo altre nei prossimi giorni». Pronti a portare le istanze bolognesi anche gli altri delegati, Andreas Schwab (Epp), Brando Benifei ed Elisabeth Grossmann (SeD), Elisabeth Dieringer (Pfe), Morten Lokkegaard (Renew) e Alexandra Geese (Greens/Efa). Obiettivo, per dirla con Cavedagna, «Portare le esigenze di Bologna in Ue, ma anche l’Europa a Bologna».

Rosalba Carabutti, Il Resto del Carlino 15 aprile 2025

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