Ok alla stretta anti-furbetti Albergatori e host sulla stessa linea. Adesso avanti contro l’abusivismo

Trombetti (Federalberghi) festeggia: «Di fronte a un mercato uguale per tutti, servono le medesime regole». Campo di Costa (Local Pal) guarda avanti

La stretta anti-furbetti su BeB e strutture ricettive turistiche piace ‘senza se e senza ma’ ad albergatori e ‘host’. Giovanni Trombetti, vicepresidente di Federalberghi Bologna non ha dubbi: «Noi abbiamo promosso questa iniziativa, consci del fatto che sotto le Torri c’è molto sommerso. Come associazione non siamo contrari alle strutture extra-alberghiere perché completano l’offerta. Ma siamo sempre stati contrari all’abusivismo perché mette in grande difficoltà anche chi deve cercare casa a Bologna». Da qui, Trombetti spinge affinché i controlli proseguano: «Questo è un primo passo, quindi vogliamo andare avanti. Perché tutti devono essere liberi di approcciarsi a questo mercato. Ma come dico sempre, a fronte dello stesso mercato, servono le stesse regole». Da qui, ben venga il monitoraggio perché «sono sintomo di qualità della nostra destinazione turistica», conclude il vicepresidente di Federalberghi. Approva l’iniziativa congiunta di Fiamme gialle, Polizia locale e Comune anche Letizia Campo di Costa, presidente di ‘Local Pal’, associazione di ‘host’ legata a Cna. «I controlli delle Fiamme gialle? Una bellissima iniziativa di cui ero già a conoscenza in quanto sono anche vicepresidente Cna commercio e turismo. Nelle riunioni con il delegato del Comune, Mattia Santori, Local Pal si era detta favorevole».

Bene anche l’introduzione del Cin, il Codice identificativo nazionale obbligatorio per le strutture ricettive turistiche dal primo gennaio: «Al netto delle difficoltà per motivi burocratici di ottenere tale codice, la norma è positiva perché riduce il rischio di abusivismo». Un rischio che tra i BeB esiste. E anche per questo Local Pal da dieci anni è attiva per dare informazione ai suoi 200 associati e alla folta community online che supera i 1.500 utenti. «Da sempre aiutiamo gli ‘host’ a mettersi in regola e a districarsi tra la tanta burocrazia… Vogliamo fare rete e magari garantire il nostro sostegno a chi si trova in difficoltà», spiega Campo di Costa. L’obiettivo, pensando anche alle grandi piattaforme come Airbnb e Booking, è che il Cin possa diventare dirimente per pubblicare gli annunci sul web. «Ci auguriamo che i grandi portali arriveranno a oscurare le strutture senza il Cin. So che qualcuno sta già cominciando e credo che sarebbe utile anche in termini di sicurezza degli utenti», chiude la presidente di Local Pal.

Rosalba Carabutti, Il Resto del Carlino -1 aprile 2025

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