Residenti e negozianti preoccupati per gli imminenti cantieri nella zona «Saranno cancellati posti auto e ci sarà un costante sferragliare di sottofondo».
Dall’inquinamento acustico alla tutela del verde della zona: sono principalmente queste le preoccupazioni sulla qualità della vita di chi vive e lavora in piazza dell’Unità dove, a breve, partirà il cantiere per la realizzazione della linea Verde del Tram. Tanti sono i dubbi e le perplessità sollevati da cittadini e commercianti del cuore della Bolognina, per ora solo sfiorata dalla partenza dei lavori per il tram, un’infrastruttura che, alla fine, «cambierà il volto di tutta l’area». Insomma, voci e richieste riecheggiano nel reticolato che unisce le vie Matteotti e Corticella e rimbombano, forti, al grido di ’questo tram non s’ha da fare’. Nella zona interessata «verranno «tolti posti auto e ci sarà un costante rumore di sottofondo», sottolineano alcuni tra negozianti e cittadini. Alberto D’Alessandro riflette sul percorso che il mezzo pubblico dovrà seguire: «Il Comune, in maniera secondo me poco democratica, ha scelto di far compiere al tram cinque curve, senza tenere in conto il parere dei cittadini, che abitano nella piazza – inizia –. Abbiamo proposte che non sono state considerate».
Tra queste, la richiesta di fare passare il tram lungo la diagonale di piazza dell’Unità. Un’idea che «comporterebbe benefici alla salute dei cittadini e anche dei vantaggi economici nella fase di costruzione e anche per il mantenimento dei binari del tram – è convinta Simona Bentivogli, residente e commerciante –. Il cantiere ci spaventa, ma a lavori finiti ci preoccupa il passaggio dei pedoni, che sarà difficile, come quello per i ciclisti e le auto». Insomma, sarà difficile «spostarsi, se non impossibile – le fa eco Dante Casari del ristorante Papa Re -. Temiamo per la clientela, perché sarà complicato raggiungerci e spostarsi. Il so sarà molto meno». Ombre anche sul capitolo ristori: «Arriverà pochissimo e, nel frattempo, io continuo a pagare la tassa del dehors quando ancora non l’ho creato e non ne usufruisco». Al centro delle problematiche, l’inquinamento acustico. Che «non si può assolutamente ignorare – sostiene Miriam Cappi, cittadina e negoziante dell’erboristeria Erbamedica di via Corticella –. Le rotaie non sono paragonabili alle gomme e già accusiamo questa problematica per il rimbombo del sorvolo degli aerei. E poi verranno abbattuti degli alberi, esemplari secolari che sono la storia di piazza dell’Unità». Da un punto di vista commerciale, infine, «la mia attività è ingabbiata nei cantieri e i danni continueranno a esserci». Per Anna Ronchi, «salvare gli alberi è necessario», visto che in questa «città non si può più respirare – afferma –. Bologna non è più vivibile. La città è un cantiere a cielo aperto e non si sanno ancora quali saranno le conseguenze delle vibrazioni sui palazzi storici». Nel reticolato di piazza dell’Unità «vogliamo si mantengano alcuni alberi secolari, che garantiscono il ricambio dell’anidride carbonica – termina Giorgio Gangemi – . Qui soffriamo anche l’inquinamento acustico favorito dalle tante curve che farà il tram».
Queste sono problematiche che, come sostengono i residenti, sono già state presentate all’amministrazione. E il «Comune deve ascoltarci, perché la cittadinanza non è contenta di sti programmi di ristrutturazione, che in realtà a noi pare una distruzione – aggiunge Erio Candini –. In passato il tram passava in mezzo alla piazza ed era d’aiuto alla vita della zona: perché non ripetere lo stesso percorso?». Un interrogativo che i cittadini vogliono sciogliere.
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 30 marzo 2025