Car, solidità e storicità. «Mantenere la parola data fa sempre la differenza. La fiducia è fondamentale»

La concessionaria è un punto di riferimento della città da generazioni La titolare Trilli Zambonelli: «Profondo legame di amicizia con il Carlino

Non esiste bolognese che nel corso della propria vita o di quella di qualche suo familiare o amico non abbia acquistato un’auto alla Car, che per eccellenza, sotto le Due Torri, è il riferimento automobilistico. E chi ancora non l’ha fatto, conosce qualcuno che, almeno una volta nella vita, si è rivolto alla storica attività per comprare un veicolo dei marchi premium di Stellantis. Un simbolo per la città e i cittadini, che è «molto simile al Carlino» quotidiano che quest’anno compie 140 anni. Ad affermarlo è la titolare Trilli Zambonelli.

Trilli Zambonelli, pensa che Car e Carlino si somiglino?

«Hanno caratteristiche e componenti molto simili».

Quali?

«Solidità e storicità sono le principali. II Carlino è il cuore della città, una parte essenziale di Bologna, che non immaginerei mai senza il suo quotidiano. E’ il giornale che parla della vita cittadina ed è diventato nel tempo un tutt’uno con Bologna, raccontando le notizie e ciò che succede sotto le Torri, Siamo un’azienda molto dinamica, sempre alla ricerca di nuovi prodotti per i nostri clienti come un punto di riferimento».

Anche Car lo è.

«Con Bologna abbiamo un filo diretto, una connessione che ci unisce non solo al territorio, ma anche ai clienti».

Perché i clienti decidono di scegliere Car?

«Da noi trovano serietà, rispetto e risposte, anche successivamente all’acquisto della vettura. Lavoriamo mantenendo la parola data, seguendo l’etica, e garantiamo convenienza nei prezzi. Un mix di fiducia e sostegno».

Da quanto tempo siete presenti in città?

«Nasciamo nel 1961 come Concessionaria Alfa Romeo, ma nel corso dei decenni abbiamo ampliato sempre più la nostra proposta commerciale, così da soddisfare le richieste del mercato, che è diventato più competitivo e variegato. II nostro obiettivo principale è la soddisfazione del cliente, proponendo un acquisto costruito su misura e non solo un prodotto standard, seguendo quindi le personali esigenze dell’acquirente. Ma il nostro è un legame che va oltre l’acquisto».

Cioè?

«Comprare un’auto non è un semplice acquisto. Deve generare emozione ed è quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri clienti durante questo percorso».

Cosa vi rende orgogliosi del vostro lavoro?

«Ogni volta che mi interfaccio con una persona, nei più svariati contesti o occasioni, l’interlocutore conosce Car o qualcuno che ha comprato una macchina da noi: da un amico a un parente, i bolognesi si sono rivolti a noi almeno una volta per la scelta di un veicolo, nuovo o usato che fosse. E poi sono orgogliosa della nostra squadra, siamo davvero un’eccellenza».

Che responsabilità è?

«Molto grande. Mi hanno raccontato che, rientrando a Bologna, l’insegna della nostra Concessionaria simboleggia l’arrivo a casa. Un’immagine che ci fa capire l’importanza della nostra realtà. E c’è un aneddoto che ancora di più sottolinea questo significato».

Quale?

«La nostra storica insegna gialla nacque insieme al palazzo, negli anni Sessanta. Purtroppo si ruppe e per ripristinarla sarebbe servito un intervento oneroso, motivo per cui rimandammo l’investimento. La sera però in cui riaccendemmo l’insegna, tutta la Concessionaria uscì sul viale Pietramellara per festeggiare e, con noi, si sono fermati tanti cittadini e le auto che passavano di lì. Abbiamo aperto anche una bottiglia per brindare insieme. Un momento bellissimo».

Ora Car come è composta?

«Abbiamo tre sedi: quella di viale Pietramellara e di via Cipriani si occupano della parte commerciale e assistenziale, mentre la sede di via dell’Industria è dedicata al mondo dell’usato, alle vetture aziendali, a quelle a chilometro zero al mondo dei mezzi commerciali e dei pick up. Il tutto condotto da un personale di circa 50 dipendenti».

Quali sono gli obiettivi per il 2025?

«La nostra è un’azienda dinamica e siamo sempre alla ricerca di nuovi prodotti da offrire ai clienti, in modo da soddisfare le aspettative e le richieste del mercato».

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 26 marzo 2025

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