Sono pochi in giro per la città, ma non sempre chi li guida rispetta le regole. La voce dei cittadini: «Ogni giorno un problema, mettono in pericolo i pedoni». Anche fuori dalle mura non cambia:
Trovare qualcuno in monopattino elettrico per le strade del centro di bologna non è così semplice. Sarà per le nuove normative del Codice della Strada – che impongono casco obbligatorio (prima lo era solo per i minorenni), targa, assicurazione e il divieto di circolazione sui marciapiedi – o forse per i numerosi cantieri, le zone pedonalizzate e la conformazione stessa della città con i suoi 62 chilometri di portici. Probabilmente, un altro motivo è l’assenza del servizio di ‘sharing’ per i monopattini elettrici. Dario Zucca riflette su questa mancanza: «Ho usato i monopattini elettrici in sharing sia a Roma che all’estero: sono comodissimi per spostarsi in città. Peccato che a Bologna il servizio di sharing non ci sia». Tuttavia, la percezione di chi Bologna la vive ogni giorno, a piedi o in auto, è che chi guida i monopattini elettrici spesso non rispetti le regole. Per Daniela Campogrande, questi mezzi potrebbero essere una soluzione alla mobilità urbana, ma sono gestiti male:
«Li vedo continuamente contromano, sui marciapiedi e sotto i portici. Un mio amico ha avuto un incidente proprio perché un monopattino viaggiava contromano. Io stessa, un giorno, stavo spingendo la carrozzella di mia madre sotto i portici e un ragazzo in monopattino ci ha quasi buttato a terra. Non sono contraria a questo mezzo, ma anche loro devono rispettare le regole». Anche i commercianti esprimono il loro disappunto sull’uso improprio dei monopattini. Manuela Paoletti, titolare di un negozio in Strada Maggiore, racconta: «Ogni giorno devo fare i conti con i monopattini che sfrecciano sotto i portici, spesso anche contromano. Il rischio di essere investiti è altissimo. Li usano sui marciapiedi perché la strada è piena di ciottoli, ma così mettono in pericolo noi pedoni. Io, per esempio, ho anche un cagnolino ed è davvero rischioso». Dello stesso parere Lele Terzi, che ha un negozio in via degli Orefici: «Passano spesso in modo spericolato e, avendo un figlio di otto anni, sono preoccupato. Via degli Orefici è una zona pedonale, eppure vedo monopattini sfrecciare anche qui. È un problema: noi commercianti dobbiamo rispettare mille divieti, è giusto che lo facciano anche loro». Luca Spuri, che ha un locale in Piazza Maggiore, aggiunge: «I controlli sono inesistenti.
Mi capita spesso di vedere due persone sullo stesso monopattino, senza casco e completamente fuori regola. Di sera, poi, sarebbe obbligatorio il giubbotto catarifrangente, ma nessuno lo indossa. Avendo un locale in centro vedo continuamente gente sfrecciare su qualsiasi strada, senza alcun ritegno». Anche nelle zone fuori porta i problemi si ripetono. «Non capisco perché chi usa il monopattino non sia regolamentato: spesso viaggiano senza casco, senza luci e senza rispettare le regole – afferma perplesso Gabriele Fiolo –. Vivo in periferia e li vedo percorrere gli Stradelli Guelfi anche di notte, con i rischi che ne conseguono». C’è poi il tema della velocità: alcuni sembrano andare ancora troppo forte, magari con qualche trucchetto. Caterina Vecchi rivela: «Sulla velocità andrebbe fatta una riflessio ne: alcuni vanno troppo forte e, considerando che il monopattino è meno stabile di una bici, diventa pericoloso». Infine, c’è chi non lo utilizza direttamente, ma conosce amici che lo possiedono. «Ho due amici che ne hanno acquistato uno e lo usano spesso – racconta Tommaso Filosa –. Abitando in periferia, riescono a raggiungere il centro facilmente». Ma anche chi utilizza il monopattino a Bologna incontra ostacoli. «Un mio amico lo usaabitualmente – spiega Chiara La Torre –, ma mi racconta che il problema a Bologna sono le strade: i sanpietrini rendono il viaggio molto scomodo e gli è capitato più volte di rompere il monopattino proprio per questo
motivo»Sara Ausilio, Il Resto del Carlino – 11 marzo 2025
L’evento delle due associazioni si terrà il 31 maggio in via Rizzoli. Lo scorso anno, al centro del Bellaria, i nuovi casi sono stati 101. «C’è un forte incremento di questa patologia