Iniziativa di 25 locali per stabilire qualità e costo del caffè a 1,40 con la benedizione dell’Ascom. L’idea partita da Lorenzo Guccini
Non sarà proprio un marchio di qualità, ma la rete informale e volontaria tra un gruppo di bar della Valsamoggia interessati a condividere alcune scelte strategiche, come quello del prezzo del caffè, ha già esordito dal primo marzo con una chat che finora mette in rete 25 locali diffusi dai Bortolani a Ponte Samoggia, nei centri storici di Bazzano, Crespellano, Castello di Serravalle, Monteveglio e Savigno.
Iniziativa di Lorenzo Guccini di Dolci tentazioni, alla Muffa, con l’incoraggiamento di Medardo Montaguti, vicepresidente di Confcommercio Ascom, che da uno dei suoi osservatori diretti a Monteveglio guarda con favore alla collaborazione tra esercenti di locali pubblici, che sulla spinta della congiuntura economica rispondono alla sfida dei tempi offrendo nuovi servizi utili alla comunità di riferimento. «Senza però venire meno a un elemento distintivo che è la qualità del prodotto, a partire dal caffè», sottolina Montag uti. Paraf rasando la famosa battuta di Nino Manfredi, che ricordava come il ‘caffè è un piacere se non è buono che piacere è’, il primo obiettivo dei baristi di Valsamoggia è quello di proporre il prezzo consigliato della tazzina a 1,4 euro. «Alcuni, come noi, avevano già adeguato il prezzo al pubblico come effetto diretto degli aumenti della materia prima, poi dell’energia, del personale e delle tasse – chiarisce Lorenzo Guccini -. Ma la prima esigenza è stata quella di non abbassare il livello qualitativo di uno dei prodotti-simbolo dell’eccellenza italiana», spiega con profusione di dati sull’aumento del prezzo mondiale del caffè,dell’energia e dei diversi fattori che entrano nel costo finale di una tazzina.
Argomenti che concorrono anche a rispedire al mittente l’accusa di volere fare cartello incoraggiando tutta la categoria ad adeguare verso l’alto il prezzo. «Basta guardarsi attorno per vedere la frequenza con la quale si cambiano le gestioni dei bar – continua Montaguti, che presto incontrerà i referenti dell’associazione di categoria di tutta la vallata -. Noi vediamo tutti i giorni lo sforzo che fanno non solo i baristi per tenere un adeguato servizio alle comunità di riferimento. Qui ad esempio avevano chiuso tabaccheria ed edicola, e Lorenzo in questa frazione offre anche questi servizi. E come lui diversi altri».
Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 6 marzo 2025