Svolta al Corno alle Scale. Parte il ’tapis roulant’. «Un simbolo del rilancio»

Inaugurato da de Pascale il suggestivo tappeto di risalita in mezzo alla neve. «Vogliamo gente 365 giorni all’anno». Appello dei gestori: «Più investimenti»

Un tappeto di risalita in mezzo alla neve è il messaggio di rivincita del Corno alle Scale. Michele de Pascale lo ’testa’ con mezza giunta, la sindaca di Lizzano Barbara Franchi e il presidente dell’assemblea legislativa Maurizio Fabbri. Un tapis roulant simbolo di rilancio della montagna costato alla Regione 565mila euro, parte di una serie di investimenti che complessivamente puntano sull’Appennino emiliano-romagnolo con 70 milioni di euro, 13 dei quali proprio nel bolognese. Fondi ai quai si aggiungono quelli relativi al Pnrr e altre risorse., ma anche una quota del 10 per cento dedicata alla montagna nei nuovi bandi regionali. Infrastrutture, servizi e viabilità sono le parole chiave, con la necessità di «competere con altri territori, puntando sul turismo 365 giorni all’anno», ’carica’ il governatore in quota con gli assessori Davide Baruffi (Montagna) e Roberta Frisoni (Turismo). Tra i primi interventi in agenda c’è quello della seggiovia tra il Corno alle Scale e il lago Scaffaiolo, attesa da tempo. Un percorso a ostacoli, per i vari ricorsi degli ambientalisti, oggi repinti, tant’è che ora la sindaca Franchi accelera. «La scadenza ultima per terminare i lavori è il 31 dicembre 2026, ma puntiamo a finire entro l’anno Iniziamo ad aprile, per finire quando si avvierà la prossima
stagione invernale, a dicembre». Il collegamento tra la stazione emiliana e quella toscana della Doganaccia ha un costo complessivo di 7 milioni e 86mila euro. Ma gli investimenti sul comprensorio non sono finiti e riguardano il Comune di Lizzano, la revisione di altre seggiovie, i finanziamenti per sostene re le attività di noleggio, più i ristori per impianti di risalita, bar, rifugi e campeggi. L’operazione montagna, lanciata nello scorso tour al Cimone da Viale Aldo Moro, prevede un’attenzione particolare al turismo, «unica vera speranza capace di tenere viva una quota di servizi privati che il pubblico non può garantire. Dobbiamo lottare contro lo spopolamento, rilanciare il tessuto economico e commerciale», spiega de Pascale. Flavio Roda, presidente Fisi (Federazione italiana sporti invernali) e della società che gestisce il Corno alle Scale, sprona la Regione: «Senza investimenti del pubblico non possiamo modernizzare gli impianti. Questa stazione è vostra… Dobbiamo decidere come il Corno alle Scale vuole porsi per il futuro». E mentre Baruffi replica invitando Roda a pensare ‘positivo’ per raccontare le tante potenzialità del comprensorio, gli imprenditori della montagna pongono al centro un altro tema critico: la viabilità. De Pascale ricorda il recente incontro col ministro Matteo Salvini: «Si è parlato di 20 miliardi per le opere dell’Emilia-Romagna, ma Anas è a zero fondi. Servono realismo e collaborazione».

L’Appennino risorto Boom di presenze «Anche tanti stranieri»

Il Corno alle Scale vede bianco. E la nebbia della mattina è spazzata via da un leggera nevicata. Oro bianco, da queste parti, dopo anni difficili che hanno visto l’incubo di impianti chiusi e disdette. «Non si vedeva questa neve da anni, abbiamo avuto un Natale super», è il mantra ripetuto dagli operatori del settore. E i numeri della stagione invernale confermano: secondo i dati provvisori elaborati su base Istat dall’Ufficio statistica della Regione, infatti, a Lizzano a dicembre 2024 si è avuto un +88,2% degli arrivi e un +60% dei pernottamenti rispetto allo stesso mese 2023. «Con in più la quota di turismo internazionale, da Regno Unito, Francia, Brasile e Germania soprattutto, che ha visto nel dicembre 2024 un +11,5% di stranieri rispetto al periodo 2023», fa notare l’assessora regionale al Turismo Roberta Frisoni, reduce dalla fiera del turismo di Monaco. In un contesto di ripresa, sono positivi anche i numeri complessivi dell’Appennino bolognese e modenese, che nello stesso mese hanno visto il +29,7% degli arrivi e il +26,4% dei pernottamenti, mentre gli skipass venduti sfiorano quota 22mila, più di tutta la stagione sciistica precedente. A fare la parte del leone è il «turismo bianco, una risorsa incredibile per l’indotto della nostra montagna», sintetizza Michele de Pascale, che però guarda anche ad altre forme di attrazione turistica. Conferma Frisoni: «Dobbiamo portare visitatori tutto l’anno, puntando su un’offerta diversificata, dai cammini ai sentieri, dallo sport
all’escursionismo alla bicicletta». Flavio Roda, presidente del Comprensorio Corno alle Scale, ammette che la «stagione sta andando bene, dopo due anni difficili. Siamo attorno alle 70mila presenze, con buoni numeri nel weekend, ma dobbiamo fare meglio durante la settimana». Ma se l’inverno e il periodo natalizio hanno dato soddisfazione, resta un po’ di ’nostalgia canaglia’ per gli anni d’oro del nostro Appennino, quando lo chiamavano la «Cortina dell’Emilia-Romagna», ricorda la
sindaca Barbara Franchi. Qui, dove ha fatto le prime discese il campionissimo Alberto Tomba, c’erano «35 chilometri di piste sciabili, ora calate a 20 scarsi, e gli hotel sono passati da 60 a 20 negli ultimi anni», è la sintesi un po’ amara di Roda. Ma de Pascale non si perde d’animo: «Le destinazioni di altre regioni che competono col nostro bianco sono diventate difficilmente accessibili, l’esplosione dei costi le ha messe fuori mercato per tantissime famiglie. Per questo, ora, dobbiamo riconquistare
4,4 milioni di emiliano-romagnoli».

ros. carb.,Il Resto del Carlino – 27 febbraio 2025

Articoli correlati

Fatturazione Elettronica

Fatturazione Elettronica

La soluzione più completa per gestire la tua contabilità.

E-mail Dipendenti

E-mail Dipendenti

Gestisci la posta con la webmail di Ascom.

PEC Clienti

PEC Clienti

La Posta Certificata per i Clienti Ascom.