Protocollo sfratti, rinnovato l’accordo che aiuta chi non riesce a pagare l’affitto

Dopo Città metropolitana e Comune di Bologna, anche la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto l’accordo

Aiutare gli inquilini che a causa di una riduzione di reddito si trovano in difficoltà nel pagare l’affitto, e tutelare i proprietari di casa che mettono a disposizione i propri immobili. Questo l’obiettivo del Protocollo per la riduzione del disagio abitativo 2025-2026, il cosiddetto “Protocollo sfratti” tra Tribunale di Bologna, Città metropolitana di Bologna, Comuni dell’area metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ordine degli avvocati di Bologna, Sindacati e associazioni dei proprietari e degli inquilini. 

Il Protocollo, promosso dalla Prefettura di Bologna e siglato dal Prefetto, è stato rinnovato nelle scorse settimane da parte della Città metropolitana e dal Comune di Bologna, e giovedì 20 febbraio ha visto la firma anche della Regione Emilia-Romagna, per mano dell’assessore alle Politiche abitative, Giovanni Paglia. L’intesa è inoltre già stata firmata dai Sindaci dei Comuni di Calderara di Reno, di Imola, di San Lazzaro di Savena e Pianoro, nonché dall’Ordine degli Avvocati di Bologna, CGIL, CISL, UIL, SICET, SUNIA, UNIAT, APPC – ASCOM, ASPPI, UPPI, AIPI, UNIONCASA, AIDA,Unione Inquilini,CONIA. È prevista nei prossimi giorni anche la firma del Tribunale Ordinario di Bologna.

L’attuale Protocollo, di durata biennale, con scadenza 31 dicembre 2026, si pone in continuità con i precedenti atti d’intesa e definisce modalità e procedure omogenee per l’utilizzo delle risorse statali di cui al Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli e per l’utilizzo delle risorse regionali di cui al Fondo regionale per l’emergenza abitativa, nonché per l’utilizzo di eventuali ulteriori risorse statali, regionali, metropolitane o comunali destinate agli inquilini morosi incolpevoli e per l’emergenza abitativa. 
La legge di Bilancio dello Stato per l’anno 2025 e per il triennio 2025-2027, rifinanzia il Fondo dedicato con 10 milioni di euro per l’anno 2025 e 20 milioni di euro per l’anno 2026, che saranno ripartiti sulle regioni e a cascata su Città metropolitane e Province.

Possono accedere al contributo sia gli inquilini che abbiano ricevuto intimazione di sfratto per morosità, ma non la convalida, sia quelli che abbiano ricevuto la convalida, ma per cui non c’è stata ancora l’esecuzione. La morosità non deve superare i 10 mila euro nei comuni ad Alta Tensione Abitativa (ATA) e Alto Disagio Abitativo (ADA), mentre per gli altri comuni i 7 mila euro. Inoltre il valore Isee del richiedente non deve essere superiore a 26 mila euro.

Per quanto riguarda invece la riduzione della capacità reddituale, deve essere documentata, come ad esempio nel caso della perdita del lavoro per licenziamento, oppure di accordi sindacali o aziendali per la riduzione dell’orario di lavoro, di cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti fortemente la capacità reddituale, o per il mancato rinnovo di contratti a termine, e anche in caso di cessazione di attività libero-professionali. E ancora, per malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato una riduzione importante del reddito.
Il contributo, a fondo perduto, può arrivare fino a un massimo di 8.000 euro per i residenti nei comuni ATA e ADA, e a 4.000 euro per i residenti negli altri comuni.

Il Protocollo 2025-2026 introduce inoltre alcuni elementi di novità. Tra questi, la possibilità che i fondi destinati agli inquilini morosi incolpevoli e per l’emergenza abitativa possano essere alimentati con risorse comunali, metropolitane, regionali o statali, senza che ciò comporti una modifica del Protocollo. E ancora, la compatibilità, ma non cumulabilità, delle misure previste con l’Assegno di Inclusione.

Info: https://www.bolognametropolitana.it/Home_Page//001/Protocollo_sfratti_rinnovato_l_accordo_che_aiuta_chi_non_riesce_a_pagare_l_affitto

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