Bolognina, l’idea piace. «Agenti negli alloggi Acer?. Bella mossa anti-degrado»

I residenti dicono ‘si’ al progetto lanciato da Ascom per aumentare la sicurezza. “Ci vorrebbe più di un rappresentante delle forze dell’ordine per ogni palazzo. Si ridurrebbero le aree di spaccio”

«Dentro ogni palazzo Acer la famiglia di un agente». Partendo da questa proposta di Ascom discussa con Comune e prefetto, anche i cittadini della Bolognina fondano su questa idea i loro ragionamenti per aiutare a mettere una pezza allo spaccio, ai furti e al degrado in città, risolvendo (in parte) anche il problema casa. Il punto cardine della ricetta di Ascom è fare in modo che in ogni scala di ciascun condominio Acer ci sia una famiglia di un esponente delle forze dell’ordine, partendo dalla Bolognina per poi estendere il progetto ovunque.

«Il polso della situazione ce l’hanno i residenti – sostiene Andrea Conti. Nessuno meglio di loro può aiutare a migliorare questo quartiere, insieme a istituzioni e associazioni come Ascom». Allora «ben venga la polizia negli Acer – continua –. La zona è degrada da più di 20 anni. Per questo sono a favore di proposte come questa che vanno nella direzione di risolvere il problema. Adesso le aree di spaccio sono sempre piene», afferma Conti. Passeggiando lungo via Matteotti si ha la sensazione di essere una fetta di salame all’interno di un panino composto da ‘zone calde’ quali piazza XX Settembre e l’area limitrofa a piazza dell’Unità.

«Noi di Progetto Bolognina sono diversi anni che chiediamo di fare qualcosa in questa direzione – racconta Fabio Gualandi in riferimento all’idea lanciata da Giancarlo Tonelli, direttore Confcommercio-Ascom Bologna –. Notiamo che più passa il tempo e più il degrado si aggrava. Credo che un suggerimento come quello di Ascom possa solo che migliorare la nostra sicurezza». Anche Alessia Vitali fa parte di Progetto Bolognina. «Da tempo abbiamo avanzato la proposta di dare alcune case Acer in mano alle forze di sicurezza, così da avere un presidio maggiore di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza», conferma e aggiunge che anche «la stessa Acer» sarebbe d’accordo con l’ipotesi di riempire i condomini dell’Agenzia regionale per la casa. Alcuni residenti pensano che far risiedere la famiglia di un solo poliziotto «non risolverebbe niente – sostiene Gloria Cinti -. Occorrono almeno un paio di poliziotti». Anche perché, nell’ultimo periodo, «ci sono stati agenti presi di mira o inseguiti da criminali. Forse, con un gruppo cospicuo di operatori di sicurezza è più probabile che l’idea funzioni».

Al fianco di Gloria c’è la sorella Claudia: «Bene la proposta ma gli agenti e le loro famiglie non vengano lasciati soli», sottolinea. A loro risponde Simona Bentivogli: «Non credo che li prenderebbero di mira – commenta -, sarebbe davvero un punto di non ritorno. In questo modo ci sarebbe un presidio fisso e costante di un agente, che vive qui a canone calmierato, risolvendo parzialmente anche la carenza abitativa, visti i numerosi immobili sfitti in città». Altri lamentano vetrine di negozi usate come fazzoletti dopo averci starnutito sopra, furti e degrado alla luce del sole, e monopattini che sfrecciano sotto i portici. Quindi, il riassunto del pensiero dei bolognesi è: occhio a non sottovalutare questo contesto. È d’accordo Roberta Vegetti:«Qui il degrado è devastante e peggiora di giorno in giorno. La Bolognina è sempre più in mano a ‘baby criminali’. La proposta di Ascom potrebbe essere un deterrente. Sappiano, però, che siamo in un punto critico, queste persone non hanno paura di niente».

Un’altra idea avanzata dagli abitanti del quartiere è «il commissariato di polizia in Bolognina», annuncia Davide Faggioli: «Sarei di gran lunga favorevole a far abitare le forze dell’ordine in quartiere. Tuttavia credo sia anomalo il fatto che in una zona calda come questa non ci sia un distretto di polizia. Speriamo che la proposta di Ascom sia il nostro commissariato di vicinato».

Giovanni Di Capri, RdC 20 febbraio 2025

Forze dell’ordine negli alloggi Acer «Bene la proposta fatta da Ascom. Ora approfondirla sul piano tecnico»

Bertuzzi, presidente dell’azienda casa: «Va capito come fare per i requisiti relativi all’assegnazione»
Fari sull’edilizia residenziale sociale, con affitti a canone calmierato. «Sulla sicurezza impegno costante»

Forze dell’ordine negli alloggi Acer per creare un presidio di sicurezza costante. Questa la proposta di Confcommercio Ascom, tramite il direttore generale Giancarlo Tonelli, che ha definito l’idea con i suoi associati Giancarlo Morisi e Simona Bentivogli, idea già discussa con Comune, prefetto e forze dell’ordine. L’intenzione è di partire dalla Bolognina, quartiere dove si registrano con regolarità episodi legati a furti, spaccio, degrado, per estendere poi eventualmente il progetto, una volta rodato, ad altre zone ‘sensibili’. «È una proposta che va ulteriormente approfondita sul piano tecnico – sottolinea Marco Bertuzzi, presidente Acer Bologna –, in particolare in merito ai requisiti per l’assegnazione degli appartamenti». La premessa: bisogna distinguere, spiega Bertuzzi, tra case popolari e patrimonio Acer. Mentre su tutto ciò che è Erp non si può intervenire, in quanto la normativa è stringente e specifica, un discorso diverso potrebbe riguardare gli alloggi Ers, i cosiddetti ‘ a canone calmierato’». Se il progetto proposto da Ascom si concretizzerà, bisognerà vedere se ci sono appartamenti Ers disponibili. Ma è una questione da studiare bene – sottolinea Bertuzzi –. Gli appartenenti alle forze dell’ordine potrebbero eventualmente partecipare a bandi relativi al patrimonio Ers. Abbiamo già attivato con la Questura, in passato, un piano di questo tipo, per andare incontro all’esigenza di un alloggio per gli agenti». I numeri non sono di conforto. «Solo nell’area di Bologna ci sono più di 5.000 persone in graduatoria, in attesa. Altro esempio: sul lotto G al Navile, sono arrivate oltre 500 domande per appena 33 alloggi». Sul fronte sicurezza, poi, Bertuzzi fa notare che «in questi tre anni, grazie a Comune e polizia locale, è stato svolto un gran numero di sopralluoghi e di interventi alla Bolognina e in altri quartieri sensibili, come il Pilastro. Ci siamo mossi anche per il fenomeno molto insidioso del subaffitto. Sia al Savena che al Navile, abbiamo fatto un incrocio tra i ritiri con la Carta Smeraldo e gli abitanti degli alloggi, facendo emergere discrasie tra chi non aveva ritirato la Carta e chi risultava assegnatario di case popolari». E ancora, «sul tema della riqualificazione degli stabili, rispetto a due anni fa, tra Superbonus e Pnrr, si è fatto un investimento che non si era mai visto prima: anche cambiare il volto delle palazzine aiuta a migliorare la percezione di sicurezza. E la differenza si vede». Per potenziare la sicurezza, oltre che aumentare le telecamere e migliorare l’illuminazione e le verifiche delle forze dell’ordine in Bolognina (misure annunciate di recente dal Comune), sono partiti da qualche tempo i controlli delle pattuglie appiedate. «Vederle camminare per il quartiere è il segnale più visibile della presenza dello Stato ed è importantissimo mostrare che il controllo del territorio non è lasciato agli spacciatori, ma alle forze dell’ordine».

Chiara Gabrielli, RdC

Il Siulp apre: «Pronti a un incontro per discutere insieme»

Il sindacato di polizia: “Si individuino palazzine in cui il 50% degli appartamenti può essere dato alla categoria: no a un solo nucleo isolato

«Non può che essere positivo il fatto che si riaccendano i riflettori su una problematica che a noi sta molto a cuore, ovvero l’emergenza abitativa che tocca anche in modo importante le forze dell’ordine». Però, si facciano bandi per almeno il 50 per cento degli alloggi: un singolo nucleo familiare in un condominio ’difficile’ risulterebbe «un azzardo». Questa la posizione del Siulp, tramite il segretario provinciale Amedeo Landino, intervenendo sull’iniziativa lanciata da Confcommercio Ascom, che propone di assegnare a un esponente delle forze dell’ordine un alloggio per ogni ’scala’ di uno stabile Acer, partendo dalla Bolognina. Sul tema dell’emergenza abitativa, il Siulp è sempre stato in prima linea nel denunciare il fatto che molte colleghe e colleghi hanno deciso, nel tempo, di lasciare Bologna per la difficoltà legata alla ricerca di un immobile confacente alle loro esigenze personali e familiari – fa notare Landino –. È facilmente intuibile la ricaduta in termini di perdita di know-how che per il nostro lavoro è vitale. Ecco perché, nel ringraziare i promotori e le loro buone intenzioni nel farsi parte attiva per affrontare la mancanza di politiche alloggiative, riteniamo importante porre l’attenzione sul prosieguo» del progetto. Questo, «anche in considerazione dell’allarmante escalation di violenza registrata negli ultimi tempi ai danni delle forze dell’ordine, dove le aggressioni sono divenute oramai quotidiane». In quest’ottica, il progetto “Sicurezza in condominio” risulterebbe «più un azzardo, se dovesse prevedere l’assegnazione di un singolo nucleo familiare all’interno di un condominio inserito in un contesto notoriamente legato a criticità di degrado urbano, di spaccio e micro criminalità. Cosa diversa e auspicabile è invece definire un percorso che consenta l’individuazione di interi condomini in varie zone della città da assegnare alle forze dell’ordine, realizzando bandi dedicati in cui almeno il 50% degli alloggi sia reso disponibile alla categoria». Il Siulp «ringraziando i promotori dell’iniziativa che hanno posto l’accento sul tema della carenza di politiche alloggiative, come da tempo rivendicato da noi» si dice «disponibile sin da subito a un incontro in rappresentanza delle centinaia di poliziotte e poliziotti nella provincia, confidando nell’eventualità di poter partecipare a un tavolo di confronto così da poter esprimere il proprio punto di vista o avanzare proposte alternative alla causa».

Chiara Gabrielli, RdC, 20 febbraio 2025

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