Le zone calde del Navile. «Piccoli furti e spaccio. Qui non si vive tranquilli

Viaggio tra via Carracci e piazza dell’Unità, tra dubbi e perplessità dei residenti. Le misure annunciate dal Comune non convincono tutti i cittadini.

Un ragazzo, sulla ventina, entra nel Panificio Barbara, di via Albani, alle spalle dell’omonimo mercato. Entra nel negozio, guarda i clienti e la commerciante. Prende un litro di latte, esce e se ne va senza pagare. Due giorni prima, una signora di 98 anni poggia le buste della spesa sul marciapiede. Prende le chiavi di casa e apre il portone. Si gira e delle ‘sportine’ non c’è più traccia. Sembrano scene surreali, che come teatro hanno l’area della Bolognina, che di comico, ultimamente, non ha proprio niente. Tra lo spaccio alla luce del sole, auto vandalizzate, vetri rotti sulle strade e tentati furti nei negozi, non c’è pace per il reticolato del Navile che va da via Carracci a piazza dell’Unità, comprendendo anche le vie limitrofe. Uno scenario di degrado e bivacco che la maggior parte delle volte sfocia in atti di violenza e delinquenza, del quale i residenti sono esasperati e che va avanti da troppo tempo. «Da vent’anni presentiamo queste problematiche, cercando di sensibilizzare sull’insicurezza che c’è qui – sostiene Stefano Greco –. Ma se gli spacciatori passano indisturbati davanti alle attività, forse manca la voglia di cambiare la situazione». Per farlo, come annunciato dall’assessora comunale alla Sicurezza, Matilde Madrid, ci saranno nuove telecamere, un bando ad hoc per aiutare i proprietari dei veicoli danneggiati, illuminazione potenziata e l’acquisizione di due box per portare nuova linfa al mercato Albani.

«Misure che non serviranno a nulla – tuona Girolamo Marchese -.Qui non cambia mai la situazione surreale che si vive da tempo. La Bolognina è rovinata e gli spacciatori si spostano lungo tutta l’area». Area in cui vivono tante famiglie e tanti clienti per le attività commerciali. «Le persone sono spaventate e le signore anziane hanno paura a fare la spesa qui, così come noi lavoratori commenta Diana Campagna, che ha un’attività al mercato –. Si spera che i provvedimenti funzionino, ma non ci credo molto». L’umore non è dei migliori, visto che «da anni segnaliamo queste situazioni, ma siamo sempre ignorati – tuona Simona Bentivogli dell’Ottica Bolognina –. C’è bisogno che ’amministrazione si metta di impegno. Chiediamo l’accensione anticipata delle luci sotto ai portici, così come la potatura degli alberi che fanno ombra all’illuminazione pubblica. Non possiamo continuare a creare punti morti, anfratti in cui c’è spaccio alla luce del giorno e borseggi quotidiani. E ci sono attività che vendono alcolici non autorizzati, creando ulteriori disagi». È piazza dell’Unità «il fulcro del degrado – aggiunge Alessia Vitali –, dove non ci sono più i soliti soggetti ormai noti, ma anche molti giovani, in particolare stranieri o minorenni, che hanno atteggiamenti violenti. Due settimane fa mi hanno spaccato il finestrino dell’auto. È impensabile girare nel quartiere». Ormai «siamo abituati a questo andazzo, siamo sempre guardinghi e stiamo attenti a quanto ci accade dietro le spalle – dice Rita Bergamini –. Abbiamo un forte istinto di attenzione. Tutto questo non è normale». Al fianco di residenti e lavoratori, le forze dell’ordine «che sono effettivamente incrementate – concede Filomena Papparella del Panificio Barbara –. Con la primavera, però, questi soggetti passeranno ancora più tempo qui. Aggiungere le telecamere sarà utile, così come una maggiore illuminazione. Quando i commercianti chiudono, gli spacciatori e gli sbandati compaiono e ci sono sempre più giovani». Insomma, in queste strade la percezione è quella di una vera e propria emergenza sociale, di cui qualcuno dovrà farsi carico. Il ’succo’ del nostro viaggio nella zona è che non c’è più tempo da perdere

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 18 febbraio 2025

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