Cantieri, commercianti in pressing sulla giunta

Casalecchio, assemblea infuocata con il sindaco sui problemi del centro assediato dai lavori: chiesti tempi certi, ristori e maggiore decoro

Sala piena e clima incandescente l’altro pomeriggio nella sala Fiammetta della Dolce Lucia di Casalecchio, dove gli amministratori comunali hanno incontrato i commercianti del centro, quelli più danneggiati dalla raffica di cantieri che dal rifacimento del ponte sul Reno si sono spostati al cavalcavia e al tracciato della Nuova Porrettana. Il contesto è quello degli incontri periodici con la realtà del commercio di vicinato condotti dall’assessore Claudio Baccolini, che in questa occasione è
stato affiancato dal sindaco Ruggeri e dal vice Nanni. Scelta opportuna, perché già dalla prima domanda gli amministratori sono stati oggetto di un fuoco di fila di interrogativi sui tempi di riapertura del cavalcavia, l’interramento della ferrovia, ristori e parcheggi.
Sui cantieri il vicesindaco Nanni ha confermato che la riapertura del cavalcavia è prevista entro la fine di marzo, mentre nell’attraversamento di via Marconi e dei binari di mesi ne serviranno almeno altri quattro, vista l’imponenza delle opere connesse al rifacimento delle fognature. Nessuna certezza poi sull’interramento della linea ferroviaria, un cantiere di Rete ferroviaria italiana al quale mancano 50 milioni di finanziamento. «La galleria è stata costruita insieme a quella stradale e sui fondi necessari ho registrato la disponibilità sia di Priolo che di Salvini», ha detto il sindaco Ruggeri, tirato in ballo anche sul tema dei parcheggi e dell’accessibilità del centro. Argomento ripreso da tanti interventi a partire da quelli dei presidenti di Confcommercio Ascom, Barbara Bertù, e di Confesercenti, Elisa Filippini, reduci dagli incontri tecnici sulla definizione dei bandi che dovranno assegnare i 200mila euro di ristori messi a disposizione dal Comune. Cifra ampiamente insufficiente secondo tanti commercianti e ristoratori che segnalano chiusure a raffica, tracolli del fatturato vicini al 50% che ha costretto tanti di loro a ridurre il personale e dubitare sulla sopravvivenza dell’azienda, anche perché i proprietari dei negozi in gran parte non hanno calato gli affitti, come hanno confermato in tanti. Mentre i consiglieri-commercianti, Bruno Cevenini e Andrea Tonelli hanno sottolineato i problemi di decoro in centro: rifiuti abbandonati, luce insufficiente anche solo per scoraggiare i ladri, manutenzione scarsa e bassa attrattività. Un punto sul quale ha insistito anche il ‘padrone di casa’ Gabriele Gandini di Arisbar, fiducioso che la bellezza e la qualità dei servizi offerti torneranno ad attrarre tanti visitatori, quelli che potranno arrivare in occasione delle feste e manifestazioni in programma.


Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 15 febbraio 2025

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