Mangiare e bere sano, seguendo un’alimentazione corretta, sostenibile e attenta all’ambiente e alla salute. Buone abitudini condite da qualità e bontà, che non possono mancare nei nostri piatti, anche fuori casa. Un binomio, quello di cibo e vino, che non può dissolversi e che porta produttori e vignaioli biologici a fare rete negli spazi di BolognaFiere. È tutto pronto per Sana Food e Slow Wine Fair, che si svolgeranno dal 23 al 25 febbraio. Per la prima volta, le due manifestazioni si uniscono offrendo a visitatori, appassionati e operatori del mondo Horeca e del retail specializzato un’ampia gamma di prodotti sani e di vini biologici e naturali. Per farlo, Sana ha diviso la sua anima riorganizzando il format delle 35 precedenti edizioni, che si svolgevano a settembre: ora i produttori di cibo biologico sono in pista a febbraio, con Slow Wine Fair, evento organizzata dalla Fiera insieme a Slow Food; la cosmetica bio, invece, si aggrega al Cosmoprof di marzo.
II nuovo progetto prevede un biglietto unico per entrambe le manifestazioni – annuncia Domenico Lunghi, direttore manifestazioni dirette ‘food e beverage’ di BolognaFiere -, che sono frequentate in prevalenza dalla ristorazione collettiva. Questa nuova impostazione va incontro al visitatore», che potrà immergersi nel mondo food and drink internazionale e di tutta Italia. II nuovo format di Sana Food è dedicato «al mondo del consumo fuori casa, con prodotti di eccellenza e di qualità che coprono il range della richiesta che c’è attualmente sulla sana alimentazione anche fuori casa – spiega la exhibition manager Claudia Castello -. II cuore del biologico è sempre presente con circa il 60% degli espositori, ma c’è anche chi propone prodotti per intolleranze alimentari, vegani o vegetariani che stanno crescendo tantissimo. Ci aspettiamo un buon rientro, con oltre 300 buyer invitati, che chiedono prodotti made in Italy con etichetta sana».
Sono più di 250 gli espositori, che punteranno anche sulle eccellenze Dop, Igp e Sgt. Allo stesso tempo, la quarta edizione di Slow Wine Fair (aperta agli appassionati il 23 e solo agli operatori il 24 e il 25) ospita oltre 1.050 cantine, comprendendo anche 30 Paesi esteri, e circa seimila vini. In programma anche 17 masterclass, conferenze e incontri, arricchiti «dall’area amari, sidri e caffé – sottolinea la exhibition manager Alice Giuliani -. L’Emilia-Romagna è presente con 98 cantine, una delle presenze più importanti, con la partecipazione dell’Enoteca regionale». L’argomento della kermesse «è l’impatto sull’ambiente del packaging e del vetro», spiega Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow wine e coordinatore della Slow Wine Coalition. Sono 15 le realtà bolognesi in campo, ma «vorremmo che il nostro territorio sia sempre più connesso all’evento, che sposa i valori della nostra amministrazione», sostiene Franco Cima, consigliere delegato della Città metropolitana all’Agricoltura urbana. Al fianco della kermesse, Confcommercio Ascom: «Possiamo essere la capitale della cultura enogastronomica sana e corretta – conclude il direttore generale Giancarlo Tonelli -, promuovendo la sostenibilità nei pubblici esercizi e con la clientela».
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 12 febbraio 2025
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