Quest’anno nel commercio introvabili 260mila addetti

Sangalli: “Il rischio è frenare la crescita di settori chiave della distribuzione”

Un divario abissale tra domanda e offerta. Il terziario nel 2025 offrirà circa 26omila posti di lavoro ma molte figure sono introvabili o non hanno le competenze, le professionalità richieste dalle imprese .È quanto rivela un’analisi di Confcommercio sulla carenza di lavoratori nel terziario, Tra le figure introvabili spiccano l’addetto alle vendite per boutique e negozi di abbigliamento e calzature mentre in seno alla moderna distribuzione e al dettaglio alimentare sono ricercate figure come quelle dei macellai, addetti al banco del pesce, gastronomi e simili. In ristoranti, bar, pizzerie e pub sono ricercati cuochi, pizzaioli, personale di sala, gelatai e barman mentre alle imprese del settore dell’ospitalità servono camerieri, cuochi, addetti al piano per la pulizia e il riassetto delle camere.
L’assenza di questo personale, evidenzia l’associazione, viene consideratauna emergenza perché rischia di frenare la crescita economica con ripercussioni sul Pil del sistema paese. «Trovare manodopera qualificata è sempre più difficile edè un’emergenza che rischia di frenare la crescita economica di importanti settori del commercio- avverte Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Tra le cause ci sono il calo demografico e la mancanza di profili adeguati. Occorre, con urgenza, sostenere le imprese che investono in nuova formazione, anche di immigrati e rendono più competitivo il nostro Paese. Le cause sono molteplici e spaziando dall’inverno demografico, con la perdita di 4,8 milioni di giovani nella fascia d’età15-39anni tra il 1982 e il 2024, alla difficoltà di reperire personale, addetti formati. Ormai tutte le principali catene della ristorazione moderna, della Gdo, del retail e dell’ospitalità hanno sviluppato al loro interno academy aziendali e scuole dei mestieri per formare su misura e secondo i propri standard organizzativi e qualitativi le nuove leve. Nonostante tutti questi sforzi spesso a peggiorare la situazione c’è l’indisponibilità a lavorare la sera o notte e nei periodi festivi, nel trasferirsi in quelle aree dove c’è una forte richiesta di personale. Per favorire l’incrocio fra domanda ed offerta di lavoro è necessario -secondo confcommercio – afforzare le politiche attive, con interventi strutturali e trasversali che puntino all’accrescimento delle competenze, delle capacità e delle prospettive occupazionali. Le imprese devono, dunque, essere supportate nella formazione per poter contare su una forza lavoro qualificata e in possesso delle competenze non solo tecniche e specialistiche ma anche di carattere trasversale, fondamentali per governare il cambiamento cambiamento. Si deve inoltre consolidare il rapporto tra formazione, istruzione e imprese per giocare d’anticipo e prevedere i fabbisogni occupazionali e orientare le scelte dei giovani con stage, apprendistato e tirocini. Un altro aiuto arriva dall’impianto normativo che nel caso delle imprese della ristorazione e dell’ospitalità si declina nella detassazione delle mance. Subiamo la concorrenza degli stipendi offerti nella vicina Svizzera e dopo l’introduzione della detassazione abbiamo visto aumentare il tasso di ritorno dei nostri dipendenti stagionali – segnala Antonio Zacchera, Ceo di Zacchera Hotels, 5 strutture a4 e 5 stelle sul lago Maggiore con più di 1.800 posti letto e oltre 300 addetti -. Grazie alla nuova normativa gli stipendi hanno un aumento
medio di 350 euro al mese a parità di prestazione. È un aiuto in più per fidelizzare il personale»

Enrico Netti, il Sole24ore, 11 febbraio 2025

Carlo Sangalli
Carlo Sangalli – Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia

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