Autobus, aumenti amari. «Il centro soffre per i lavori. Con i rincari andrà peggio»

Commercianti e utenti dei mezzi pubblici fra rabbia e rassegnazione «Viabilità già complicata per i cantieri, con i nuovi prezzi non verrà più nessuno».

Un misto di fatalismo e contrarietà. Ecco quello che pensano i bolognesi in merito alla decisione della giunta di aumentare il prezzo del biglietto del bus a causa, sostiene Palazzo d’Accursio, «dei tagli del governo». Una decisione, quella di rendere autobus e altre tariffe più cari, comunicata ieri dopo l’incontro fra Comune e sindacati. Ma cosa ne pensano utenti e commercianti? Secondo Paolo Bonaga del panificio ‘Atti’, «vedremo quanto peserà l’aumento delle tariffe sulla vita dei cittadini e dei commercianti», mentre Simona Marchignoli dice che «se la gente si è adeguata all’aumento delle sigarette, credo che si adatterà anche a un aumento del ticket del bus». In città, però, «la viabilità è già di per sé uno scoglio. È chiaro che inciderà pesantemente un aumento dei costi del mezzo principale di trasporto pubblico in centro città – afferma Elisabetta Gozzoli di ‘Gilberto’ –. La nostra clientela bolognese sta rinunciando a venire in centro». Infatti, secondo Alessandra Evangelisti, «non è solo una questione di rincaro biglietti», il vero problema è che «alcune persone non riescono nemmeno ad arrivarci in città». Soprattutto, aggiunge, «le persone più fragili e anziane che sono costrette a scendere dal bus molto lontano rispetto a dove devono andare, e quindi la volta dopo ci pensano due volte prima di giungere sotto le Due Torri».
Inoltre, «a causa dei lavori, bisognerebbe ragionare sulla possibilità di adoperare percorrenze
diverse. Soprattutto perché sempre più corse vengono cancellate ma nessuno lo sa». Non è solo un problema di cifre anche per Giuliano Loperfido della ‘Bottega della luce’: «Non impatterà più di tanto sulla situazione attuale in centro storico. È tutto il sistema che va rivisto, i negozi fanno fatica a restare aperti e ormai siamo a uso e consumo di un determinato tipo di turismo», dice. Tuttavia, «mi dispiace aumentino i prezzi per ché sono dell’idea che i mezzi pubblici debbano essere accessibili a tutti. Ribadisco che secondo me il costo non impatterà sul numero di gente che verrà in centro», aggiunge Loperfido. Massimo Vandi di ‘Ottica Paoletti’, invece, oltre ad aver nota-to un calo drastico del flusso di persone durante l’inverno, concorda con chi pensa che sia «vero che il disagio è temporaneo, a causa dei lavori. Il caro biglietti però porterà a ulteriori disagi, soprattutto per coloro che si muovono ininterrottamente in bus e hanno già poca voglia di arrivare verso il centro, ora fortemente penalizzato».
Oppure c’è chi, come Simona Rosi, è pronto ad adottare soluzioni drastiche: «Sono tentata di non pagare più il biglietto a fronte di un aumento rilevante del prezzo. Tra un autobus e l’altro passa troppo tempo, per il futuro spero in una situazione migliore di quella attuale». Il rincaro potrebbe impattare anche sulle vite dei tanti giovani che utilizzano i mezzi pubblici per lavoro o studio. «Invece di un aumento del prezzo del biglietto mi piacerebbe avere delle agevolazioni in più – sostiene Alessia Diana –. Sono una giovane lavoratrice del centro e ho la sensazione che si venga ‘scartati’ da possibili indennizzi se si ha meno di 25 anni e si svolga un’attività professionale, invece che studiare. Pago oltre 30 euro al mese di autobus e non ho alcun sostegno, anzi spesso saltano le corse o sono in ritardo a causa dei tanti cantieri». La pensa allo stesso modo anche lo studente Gregorio Ceccherelli: «Aumenterà il prezzo del biglietto? Preferirei di no – parla –. Perché in alcune fasce orarie non sempre sono disponibili i bus. E se uno studente prende il bus per arrivare nelle vie universitarie, ha bisogno di un mezzo sempre presente. Da pendolare fiorentino, però, penso che Bologna sotto questo aspetto sia meglio di Firenze».

Giovanni Di Caprio, il Resto del Carlino – 11 febbraio 2025

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