Commercianti e residenti temono le ripercussioni delle chiusure stradali «Il mezzo porterà anche benefici, ma ora i clienti non riescono a raggiungerci» E in via San Felice c’è già ansia
L’epopea dei cantieri del tram (e non solo) continua a essere uno dei temi più presenti nei pensieri dei cittadini perché «sembra – con le dovute proporzioni – di rivivere il Covid». A dirlo è Coralba Sancini, del negozio ‘La coroncina’ di via Indipendenza. «Sta andando male – dice – perché non ci sono i bus che transitano per il centro». Tuttavia, secondo Coralba, «in futuro avremo un beneficio. I bolognesi, però, a oggi non riescono a venire più in centro». Sugli sconti ai commercianti è polemica: «Mi sono sentita presa in giro quando mi è arrivata la pec del Comune in cui vi era scritto che mi avrebbero scontato del 50 per cento la Tari durante il periodo del cantiere. Risparmierò forse 35 euro». Nella terra di mezzo, tra via Ugo Bassi e via Indipendenza, è circondato dai cantieri anche Riccardo Bolini, uno dei soci del ristorante ‘Da Nello’. Tuttavia, «non abbiamo risentito dell’effetto dei cantieri». II peggio, però, deve ancora venire. «II disagio c’è, ci vorrà pazienza. II rumore è difficile da sopportare per i clienti». Anche per Gianluca Fabbiani di Pencil «non è un periodo roseo», questo perché «prima ci hanno detto che i lavori sarebbero avvenuti in un determinato periodo, poi, invece, si sono sviluppati in un altro. La chiusura del tratto tra piazza Azzarita e Porta San Felice a inizio dicembre ci ha tolto il Natale, è stata una bella mazzata per noi che vendiamo gadget e materiale per la scuola. Così la gente non viene in centro», racconta. E quando chiuderà via San Felice «verranno con l’elicottero?», si domanda. A proposito di quest’ultima cantierizzazione, tra poco sarà il turno di via San Felice. E alcuni commercianti non sono soddisfatti del modo in cui si stanno svolgendo i lavori. «Non si può girare per il centro – riferisce Giuseppe Cannone, di ‘Ottica Cannone’ -. Già ora non siamo messi bene, da quando è chiusa via Riva Reno». Infatti, gli altri lavori già causano disagi anche sotto il portico di via San Felice. «Ho dedicato tutta la mia vita al bar e ora rischio di perderlo – racconta amareggiato Luca Chiapelli del Bononia Café -, non avendo un Piano B non saprei come fare. Tra i vari lavori, i disagi del Covid e l’alluvione, è un caos senza fine. Inoltre, durante i mesi che per noi sono migliori (quelli estivi, ndr), mi metteranno un cantiere di fronte al locale. Piove sul bagnato». Ma, soprattutto, «girare in macchina è diventata un’impresa», attacca Rosario Salvaggio. In particolare, la difficoltà è dovuta ai problemi causati dalla chiusura dello svincolo della tangenziale 6. «Fa più comodo passare per via Ferrarese. Dunque, su questa strada ormai non si riesce neanche a transitare a passo d’uomo. La colpa, però, è anche dell’automobilista indisciplinato». Prima, «in 10 minuti riuscivo ad accompagnare mia moglie a lavoro. Ora ci metto il triplo del tempo», sottolinea. II motivo è «la chiusura dello svincolo 6. Così la situazione in Corticella rischia di esplodere e, come la goccia che fa traboccare un vaso già colmo, promette di generare un effetto domino sulla vivibilità cittadina e sulla tenuta economica del tessuto imprenditoriale», raccontano in coro Nicola Stanzani, consigliere comunale Forza Italia, e Moreno Masotti, coordinatore dei forzisti al quartiere Navile. La proposta di Masotti e Stanzani, è quello di «ridurre gli impatti dei cantieri, sia quelli di breve periodo, sia quelli di medio lungo». Dunque, la proposta è quella di «ripercorrere l’esperienza di osservatori di quartiere sui cantieri, cui collaborino tecnici, istituzioni comunali e di quartiere e rappresentanti dei residenti e delle imprese, a cui si dovranno aggiungere interventi della polizia locale e modifiche alla viabilità che potrebbero portare sollievo alla circolazione ed esigenze di ristoro», concludono.
Ditelo al Carlino
Coralba Sancini
Sembra più o meno di rivivere il Covid., dice Coralba Sancini, che gestisce un negozio in Indipendenza. «Sta andando male perché non ci sono i bus che transitano per il centro, quest’ultimo, infatti, si è svuotato tanto. Lo sconto del 50% sulla Tari del Comune? Risparmierò forse 35 euro, è un po’ una presa in giro., aggiunge Luca Spadoni .I lavori procedono e la zona sarà più bella. Certo, in questi mesi c’è da soffrire, la viabilità è cambiata e i parcheggi non ci sono più. Questi cantieri arrivano dopo anni non semplici dal lato economico.
Marco Pagano
AII’abitante medio di questo tratto di via Riva Reno non interessa lo scoperchiamento del canale. Non lo vogliono. Oui la situazione è ben diversa dai navigli di Milano.
Giacomo Comparone
L’afflusso di persone è calato tanto, quei pochi che transitano a Bologna mi dicono che non torneranno più. All’inizio ero flducloso, ma il mesi di dicembre e gennaio sono stati terribili.
Maria Grazia Sancini
I bus arrivano solo da un lato, rendendo quindi complesso il movimento e sono sempre meno i parcheggi. Gli anziani e le persone con difficoltà motorie rinunciano a venire in centro.
Giuseppe Cannone
«Non si può girare per il centro. Già ora non siamo messi bene, sin da quando è chiusa via Riva Reno. Stanno spopolando il centro e la cosa non va affatto bene», dice il gestore dell’Ortica Cannone
Saverio Piancastelli
Il tram è una cosa positiva e sarà bello. Tuttavia, è stata fatta una cantierizzazione sbagliata: il voler fare tutto in una volta ha portato tanti disagi. Capiamo il Pnrr, ma hanno bloccato tutta la città»
Franco Melloni
Da San Lazzaro, via di Corticella e altre vie periferiche non si può venire in centro. Hanno bloccato tutto. E ora che bloccano anche via Indipendenza, vedremo sempre meno gente in centro»
Federica Gambini
«Questi cantieri portano la microcriminalità a insediarsi negli spazi dei lavori, aumentando il degrado del centro storico. Oltre al danno economico, infatti, non c’è più controllo del territorio»
Francesco Ardissone
Il calo del fatturato c’è ed esiste. Oltre a notare sempre meno gente che popola le vie. In particolare, la preoccupazione sarà quando verrà chiusa via San Felice. Dunque, staremo a vedere»
Francesco Valtancoli
ll bilancio costi-benefici secondo me non torna. Abbiamo una città invasa da cantieri di dubbi necessità: spero che la raccolta delle segnalazioni da parte dei cittadini diventi più efficace»
Riccardo Bolini
Tra via Ugo Bassi e via Indipendenza, è circondato dai cantieri anche Riccardo Bolini, uno dei soci del ristorante ‘Da Nello’. Tuttavia, «non abbiamo risentito dell’effetto de cantieri cosi fu per il Cantierone del 2015. II disagio c’è, ci vorrà pazienza. La cosa peggiore è il rumore, difficile da sopportare anche per i clienti»
Ivalda Fiorentini
«II danno grosso deve ancora arrivare. Il mio è negozio sempre pieno da 85 anni, ora è vuoto. Hanno distrutto la città. Non era il caso di avviare i lavori in questo modo»
Giuliano Sancini
«Negli anni ’60 hanno tolto il trarr che andava cosi bene. Quando mi sono posto il motivo di questa scelta, mio papà mi diceva che era una scelta di modernità. E ora rimettono rotaie»
Massimiliano Ventura
«Secondo me sono lavori che non dovevano essere fatti. Anziché il tram, si poteva avviare un filobus da Borgo Panigale a Fico. II tutto senza rompere strade o creare disagi a chi vive e lavora in città»
Gianluca Fabblani
«La chiusura del tratto tra piazza Azzarita e Porta San Felice a inizio dicembre ci ha tolto il Natale, è stata una bella mazzata per noi che vendiamo gadget e materiale per la scuola»
Giovani di Caprio, Il Resto del Carlino – 28 gennaio 2025
Averardo Orta, delegato Aiop per Bologna e Città metropolitana: «Programmazione almeno triennale. Abbiamo posti letto e tutte le tecnologie. Possiamo fare di più e costiamo meno del pubblico»