Alluvione, arrivano i primi rimborsi. L’ordinanza per i danni di ottobre
«Poca filosofia e molta concretezza». Così il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale ufficializza i rimborsi per le imprese e le famiglie colpite dall’alluvione dell’ottobre scorso, che ha colpito il capoluogo felsineo senza risparmiare nemmeno la Romagna. Poi, la struttura commissariale ‘traslocherà’ a Bologna, con molta probabilità negli spazi della Regione, per «essere direttamente collegati con i nervi diretti e operativi del territorio». D’altronde, «mi casa es su casa», ironizza il governatore parlando di Fabrizio Curcio, neo-commissario alla ricostruzione.
Queste le novità che emergono dopo l’incontro tra i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima. Prima fra le notizie, la firma dell’ordinanza di protezione civile per richiedere gli indennizzi per i danni subiti dall’alluvione di ottobre 2024. Per le imprese, potranno essere erogati fino a ventimila euro; i cittadini colpiti una sola volta potranno ottenere un rimborso fino a cinquemila euro, mentre per chi è stato investito due volte la quota può arrivare fino a diecimila euro. Come spiegato in una nota, il contributo verrà erogato in due fasi, tra acconto e saldo. Le domande di acconto devono essere presentate entro il 30 giugno 2025. Per le attività colpite, il rimborso «copre spese relative al ripristino della sede, delle pertinenze, dei beni strumentali, delle scorte, dei beni mobili, degli impianti, gli interventi di pulizia e le spese di delocalizzazione».
Per le famiglie, l’obiettivo è il ripristino, anche parziale, di abitazioni principali e relative pertinenze danneggiate, la pulizia e la rimozione di acqua, fango e detriti; ripristino o sostituzione di beni mobili distrutti o danneggiati, di impianti essenziali per acqua, gas ed energia elettrica, o delle parti comuni degli edifici residenziali non fruibili. «Vogliamo accelerare ed essere rispondenti, ritrasmettendo fiducia ai cittadini e alle imprese sulla possibilità di andare a risultato», dice de Pascale.
Ricostruire è la parola chiave, «partendo dall’ascolto con il territorio», spiega Curcio, secondo cui, alla luce dei nuovi rimborsi, c’è la «necessità di uniformare alcuni percorsi per evitare di fare ricadere sul cittadino le complicanze amministrative. Su questo faremo una proposta». Per renderlo possibile serve un decreto dal governo, per cui si dovrà attendere circa un mese e mezzo. Il prossimo passo è appunto quello di inserire nell’attività del commissario il comparto bolognese.
Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 23 gennaio 2025
per la gestione complessiva dell’ordine pubblico