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I nuovi limiti visti dai tassisti: «Altro che città a 30 all’ora. Coi cantieri siamo bloccati»

Gli autisti critici: «Ciò che conta è ripensare la viabilità terminati i lavori del tram». Sigle e associazioni di categoria: «Limiti quasi mai rispettati. E poi servono correzioni»

«Andare ai 30 all’ora? Un sogno, visto che coi cantieri la città è bloccata». La battuta dal sen fuggito è dei tanti tassisti alle prese con lo slalom tra i cantieri. Per questo, i nuovi limiti di velocità, rischiano di essere una rivoluzione dimezzata. Ne sono convinti gli autisti che, dopo i primi mesi di controlli serrati e il primo multato (l’orefice Sergio Baldazzi, ’pizzicato’ a 39 chilometri all’ora), hanno messo in cima all’agenda più la viabilità durante e dopo i lavori del tram (e chissà forse del Passante), che non l’andamento lento voluto dal Comune. La principale cooperativa di tassisti, Cotabo, con il suo presidente Riccardo Carboni, infatti, non smonta la Città 30, ma in vista del bilancio puntuale di multe e incidenti annunciato dal Comune, ammette che la stima è difficile. «Con i tanti lavori in corso, la velocità è per forza di cose limitata.

Quello che ci interessa, oggi, è iniziare a studiare con l’amministrazione la viabilità post-cantieri…», spiega Carboni. Che, comunque, ammette che l’estensione dei 30 all’ora su quasi tutta la città «in certe strade è comunque limitante». La cooperativa Cat, con il presidente Marco Carati, mette l’accento sul ’provvedimento fantasma’: «Parliamoci chiaro, a parte i primi due mesi con tanti controlli attraverso i velox mobili, una volta allentata la stretta è tornato tutto come prima… Del resto, se non metti pattuglie sul campo, è difficile rispettare i limiti. Però voglio spezzare una lancia a favore de bolognesi: dove c’è bisogno, davanti alle scuole e agli ospedali ad esempio, i 30 si rispettano». In attesa di capire dove porterà tutta questa rivoluzione più annunciata che praticata, sigle e associazioni di categoria non mollano. E chiedono comunque– a distanza di un anno – correzioni e migliorie. Mirko Bergonzoni, segretario regionale di Uil trasporti, ricorda di non essere contrario per principio al provvedimento, ma di non sostenere il ’modello Bologna’ che lo ha esteso alla maggior parte della città: «Da mesi ricordiamo la necessità di aggiustamenti. Le nostre proposte sono sempre le stesse: tornare ai 50 all’ora sulle corsie preferenziali, differenziare i limiti a seconda delle fasce orarie, dando la possibilità, ad esempio di notte, di tornare ai vecchi limiti. Anche perché – dice in difesa della categoria dei tassisti –se fai un incidente e vai ai 55 in una strada dove ci sono i nuovi limiti è chiaro che la gravità della pena per chi guida è maggiore rispetto a un sinistro fatto alla medesima velocità in una via dove il limite è rimasto ai 50».

Da qui, la richiesta è di «risederci a un tavolo con l’amministrazione per mettere a punto alcuni aspetti», conclude Bergonzoni. Salvatore Vrenna, coordinatore di Cna Fita, commenta con una battuta: «Con tutti i cantieri che ci sono, la Città 30 quasi non si nota… E andare a quella velocità ci sembra quasi un sogno. Detto questo, entrando nel merito del provvedimento, credo che far andare tutta la città ai 30 sia un po’ eccessivo. Per questo, non molliamo. E chiederemo modifiche dove è possibile tornare al vecchio limite dei 50». Letizia Iorio, di Uritaxi, è sulla stessa linea, visto che ricorda la difficoltà di fare un vero e proprio bilancio visti i tanti cantieri in città: «Dall’aeroporto a via San Felice ci ho messo quasi mezz’ora per via dei lavori in corso…».

Massimo Sarti, di Ascomtaxi, sottolinea lo scarso rispetto dei 30: «Non li fa quasi più nessuno, è sotto l’occhio di tutti. Credo che sia un limite anacronistico. La mia idea è la stessa di un anno fa: va bene andare più piano in centro e in prossimità dei luoghi sensibili, ma andare ai 30 all’ora quasi dappertutto è un po’ troppo…».

Giudizio positivo sui 30 da Mauro Bollini di Unica-Cgil: «Non trovo che le nuove regole abbiano arrecato danni. Il progetto spero vada avanti, ha un suo perché». E sui controlli mancanti, Bollini la mette giù così: «Basta il cartello dei 30 e la gente va più piano. Magari vedo che non va proprio ai 30, ma ai 40 sì. Insomma, credo che aver abbassato i limiti aiuti a sensibilizzare gli automobilisti ad andare più lentamente».

Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino -15 gennaio 2024

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