L’infrastruttura era crollata per l’alluvione del 2023. «È un’opera strategica»
Per la ricostruzione del Ponte della Motta, crollato a causa dell’alluvione del maggio 2023, la «soluzione preferibile è quella di ripercorrere l’attuale sede della SP 6 ‘Zenzalino’, che attraversa il torrente Idice con una variazione angolare di circa 52 gradi rispetto allo scorrimento dello stesso. Tale soluzione, oltre a presentare profili di contenimento dei costi, comporta un minore impatto sul territorio, come illustrato nella Relazione tecnica descrittiva. La spesa complessiva stimata ammonta a 40 milioni di euro». Lo scrivono gli uffici della Città metropolitana di Bologna approvando il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap), redatto dalla società Mc Engineering, per ripristinare il ponte tra Budrio e Molinella. L’ok al finanziamento dell’opera era arrivato lo scorso 10 dicembre al termine di un incontro tra la Regione e l’allora commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione Francesco Paolo Figliuolo.
«Il ponte è un’opera strategica per la viabilità metropolitana ed è fondamentale per ricollegare due comunità che hanno già sofferto troppo a causa delle alluvioni. Ora si faccia presto. Noi ci siamo: la Città metropolitana è pronta per pubblicare il bando per la progettazione”, aveva commentato il sindaco metropolitano Matteo Lepore. E poche settimane dopo l’area Sviluppo infrastrutture di Palazzo Malvezzi ha approvato il Docfap decidendo di «optare, tra le alternative progettuali, per la soluzione proposta dalla società incaricata, che prevede di ripercorrere l’attuale sede della Sp 6 Zenzalino
Il Resto del Carlino, 3 gennaio 2025