«L’ultimo periodo è stato a luci e ombre, ma per fortuna le giornate dal 14 al 24 dicembre ci hanno dato molte soddisfazioni», spiega Giancarlo Tonelli di Ascom
Benissimo tortellini, lasagne, panettoni artigianali e vini da enoteca, bene i giocattoli, bene persino l’abbigliamento che negli ultimi tempi ha faticato a finire nelle borse dello shopping dei bolognesi. I dieci giorni prima delle feste di Natale sono stati quelli che hanno segnato la riscossa del commercio nostrano. Un’accelerazione degli acquisti che ha visto salire sul podio i prodotti gastronomici per i pranzi e le cene in famiglia. Ma le compere last minute hanno premiato anche i negozi di vicinato dove si sono trovati abiti, accessori e profumi. Aspettando i saldi che partiranno sabato 4 gennaio, il primo consuntivo dell’andamento delle vendite delle feste fa sorridere le categorie economiche cittadine che si mettono alle spalle un anno turbolento fra rincari dei prezzi, conseguenze dell’alluvione e cantieri che occupano molte parti della città. Non tutto era scontato.
«L’ultimo periodo è stato a luci e ombre, ma per fortuna le giornate dal 14 al 24 dicembre ci hanno dato molte soddisfazioni», spiega Giancarlo Tonelli di Ascom. Stesso andamento per gli associati di Confesercenti Bologna. «Abbiamo fatto bene l’ultima settimana prima di Natale con in testa vendite di piccoli accessori e abbigliamento», aggiunge Loreno Rossi. Il weekend del Black Friday, quello del 29 novembre, aveva fatto registrare ottimi numeri, con una impennata degli acquisti, soprattutto elettronica, abbigliamento e intimo. «Ma – aggiunge il numero uno di Confesercenti tra promozioni, Black Friday e poi saldi invernali l’abbigliamento è un settore merceologico praticamente sempre in sconto». Buona parte delle vendite dei giorni di fine novembre, precisa Tonelli, «dimostrano che i consumatori si mettono avanti approfittando dei prezzi ribassati». A quel fervore erano seguiti giorni di calma piatta, con un rallentamento nelle prime due settimane di questo mese, neppure compensato dal ponte dell’Immacolata perché l’8 dicembre era caduto di domenica, dunque, senza alcun traino per lo shopping.
Ma poi sono arrivate le tredicesime e il commercio si è rimesso in moto con numeri positivi anche se «il balzo di queste ore non ha compensato la partenza lenta delle vendite della prima parte di dicembre». Rispetto all’anno scorso, precisa Tonelli, «siamo andati tendenzialmente meglio». Cosa hanno messo sotto l’albero e a tavola i bolognesi? «Soprattutto alimentari e prodotti enogastronomici tipici, cui si sono aggiunti regali come profumi, libri e giocattoli pensando anche alla calza della Befana», sostiene Rossi. Un sondaggio nazionale di Confesercenti dice che gli italiani hanno speso in questo periodo circa 9 miliardi di euro, premiando in particolare le attività commerciali di vicinato a scapito degli acquisti online. «Se tutto quello che non è alimentare ha fatto bene, il settore del cibo ha fatto da traino per le vendite di questo periodo», conferma Tonelli che racconta un fenomeno nuovo. «Molti nostri associati hanno fatto vendite via internet in tutta Italia di prodotti tradizionali del territorio come tortellini, panettoni, certosini e salumi, prima fra tutti la mortadella». Intanto, passato il Capodanno, l’attesa è tutta per i saldi. «Speriamo che chi non lo ha fatto a dicembre, si tolga qualche soddisfazione a gennaio», chiude il direttore di Ascom.
Sabrina Camonchia, la Repubblica- 28 dicembre 2024