“Potere d’acquisto delle famiglie in calo. Alimentare e moda in controtendenza. Ci aiutano i turisti. Sostenere le attività”
«A Natale dobbiamo voler bene a Bologna ancora di più, investendo sulla città. L’invito è a sostenere i commercianti di vicinato e di fiducia. Insieme si può fare la differenza, acquistando regali, e non solo, nei negozi. E non sulle grandi piattaforme online». Con la festa dell’Immacolata di oggi e l’ingresso ufficiale nel periodo natalizio, è arrivato anche il momento, per le imprese del territorio, di un primo parziale bilancio dell’anno ma anche di qualche previsione — si spera positiva — per le settimane a venire. Sebbene alcuni dati, a livello nazionale, facciano presagire consumi superiori all’anno passato e paragonabili ai livelli pre Covid, sotto le Due Torri sarà tutto da vedere, in un contesto di difficoltà legato ai cantieri, all’alluvione, ma anche, certamente, alla situazione economico delle famiglie. A dirlo è il presidente di Ascom Confcommercio, Enrico Postacchini, che non a caso ha anche ricordato come la campagna natalizia 2024 contenga proprio un invito a sostenere i negozi di vicinato, in alcuni casi in difficoltà, sia in centro sia fuori le mura. Nei mesi scorsi, numeri alla mano, si è dato conto, per esempio, di come, in cinque anni, un centinaio di botteghe del centro abbiano abbassato le serrande per sempre.
Presidente Postacchini, le feste di Natale daranno un po’ di vivacità agli acquisti? «Sicuramente alcuni settori, come alimentari e moda, verranno premiati, anche perché difficilmente si rinuncia a qualche regalo. Ma non sarà quasi certamente un andamento generalizzato. Daranno una mano i turisti, anche giornalieri che, provenienti dalla provincia o dalla regione, sono ormai una presenza consolidata».
Si può fare un bilancio degli ultimi mesi e una previsione dei prossimi? «La tendenza, già dalla fine dell’estate, non e particolarmente incoraggiante: ci sono diversi fattori, a partire dal basso potere d’acquisto, che frenano i consumi in modo generalizzato. Alcune aree di Bologna, poi, sono penalizzate dai cantieri, che obbligano a tragitti e percorsi diversi. Di conseguenza cambiano le dinamiche di acquisto, tuttavia non sono di certo solo i cantieri a influire. Bologna è una città che sta crescendo e la crescita ha un prezzo nel momento dell’adeguamento; per questo è ancor più importante dare supporto ai cosiddetti negozi di vicinato e alle imprese del territorio».
Le nuove abitudini di acquisto online hanno fatto perdere un po’ il legame con il territorio secondo lei? «In parte sì, ma mi sento di fare anche un altro ragionamento: Bologna ha la fortuna di avere una grande Università e tanti studenti fuorisede che vivono sul territorio e che sono una risorsa, ma dall’altra parte non pochi giovani bolognesi vanno all’estero. Questo sta portando a un mancato ricambio generazionale nella clientela di fiducia».
La vostra campagna natalizia è un invito a sostenere le imprese del territorio. Cosa vorrebbe dire a coloro che hanno la tentazione di acquistare online? «Il mercato digitale è sempre più in crescita e i negozi, anche quelli che dal proprio sito consentono acquisti online, non riescono a essere competitivi con le grandi piattaforme, perché le regole non sono le stesse. Le piattaforme dovrebbero essere normate e regolate come i negozi fisici. Sono invece le imprese del territorio a essere fonte di ricchezza e di investimento per la città».
Spiegare questo meccanismo potrebbe riportare le persone nelle botteghe? «Non saprei, siamo tutti diventati un po’ cinici come consumatori, quindi non mi farei certe illusioni. Però l’invito è sicuramente quello di volersi bene e di voler bene anche alla propria città, investendo sul territorio e sulle sue imprese».
Federica Nanetti, Corriere di Bologna – 8 dicembre 2024