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Confcommercio: “Consumi di Natale ai livelli pre Covid”

Il Presidente Sangalli: “Si può sperare in una crescita più robusta nel 2025

Più occupati. Un monte salari (e tredicesime) maggiore. Consumi natalizi rilanciati. E’ in sintesi il ragionamento di Confcommercio, il paradigma che porta l’a confederazione a prevedere un quarto trimestre tonico per i consumi delle famiglie grazie alla spinta delle spese di dicembre. Con la prudenza – spiega l’ufficio studi – che cede il passo lentamente a comportamenti più in linea con la relazione consueta, che a fronte di maggiori redditi genera maggiori consumi. Crescita in parte già concretizzata nei recenti acquisti legate alle iniziative di Black Friday, con poco meno di 20 milioni di italiani che avrebbero acquistato, spendendo a testa 220-230 euro, oltre quattro miliardi di euro nel complesso, così come visto con favore è l’aumento delle vendite al dettaglio di settembre, in progresso dell’1,21%. L’aspetto centrale riguarda però la maggiore disponibilità finanziaria complessiva per effetto dei progressi del mercato del lavoro. «Fin dallo scorso luglio – spiega il responsabile dell’ufficio studi! Abbiamo stabilmente oltre 24 milioni di occupati, molti dei quali a tempo indeterminato». L’effetto correlato, rilevante ai fini delle spese di dicembre, è l’aumento del volume delle 13esime determinato proprio dalla crescita degli occupati ( +42omila +848mila sul 2019 nei primi 10 mesi), a cui si aggiungono nuovi pensionati entrati nel sistema con migliori storie contributive, il mantenimento della decontribuzione anche nel 2024 (vale 1,3 miliardi di euro correnti sulle 13me come effetto netto), e circa 400 milioni di euro di bonus straordinario. Il risultato stimato per dicembre dal conto delle tredicesime è così una spesa media per famiglia che supera i 1900 euro, oltre 100 in più rispetto a quanto accaduto nel 2023, una crescita robusta del 6,6%. Per le spese di Natale in senso stretto la stima è quella di un esborso vicino ai 10 miliardi di euro ( 207 euro a testa), il 21% in più rispetto allo scorso anno, in linea con quanto accadeva nel 2019. «Con l’inflazione sotto controllo, il buon andamento dell’occupazione e tredicesime in crescita – commenta il presidente di Confcommercio Sangalli – i consumi di Natale dovrebbero mostrare una maggiore vivacità rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, confermata anche dal buon andamento del Black Friday, fa sperare in una crescita più robusta nel 2025». Gli ultimi dati sul Pii del terzo trimestre da poco pubblicati dall’Istat vedono un effetti i consumi come elemento di traino della ridotta crescita attuale, mentre dal lato degli investimenti e delle esportazioni nette i contributi sono al momento negativi. Le analisi qualitative svolte da Confcommercio sulla base degli atteggiamenti verso il Natale vanno nella direzione di una fiducia maggiore, con una propensione ai regali in crescita significativa rispetto allo scorso anno e un miglioramento del clima complessivo. Come risultato, i 9,8 miliardi ipotizzati per i regali di Natale si avvicinano a quanto realizzato nel 2019, secondo progresso consecutivo dopo la caduta sperimentata nel triennio 2020-2022.

Luca Orlando, Il Sole 24 ore – 5 dicembre 2024

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