Festa grande ieri per l’inaugurazione dello studio di architetti, ingegneri, designer e tecnici
Nuovo look per la Open Project: inaugurata la nuova sede a Bologna, in via Dolfi, dopo un importante restyling durato un anno. «Un trasferimento di sede che non vuole essere un punto di arrivo ma una tappa nel percorso evolutivo e nella crescita continua che accompagna lo studio da quattro decenni –
spiegano i professionisti – e che cade proprio nell’anno della celebrazione dei 40 anni dalla fondazione dello studio». La nuova sede rappresenta per Open Project non solo il suo nuovo headquarters ma anche il luogo di confronto di talenti nell’ambito del design, dell’arte, dell’innovazione: per l’anno prossimo sono
infatti in programma eventi, mostre e talk «che faranno della nuova sede dello studio un hub creativo, in cui sarà possibile proseguire il percorso di confronto e di sconfinamento fra discipline differenti iniziato nel 2024 con gli incontri di ’Per qualcuno può essere lo spazio’, con l’obiettivo di esprimere un pensiero trasversale e molteplice sulla realtà attuale e sulle sfide che il futuro prospetta». Ieri pomeriggio l’apertura dei nuovi uffici di Open Project, con lo studio visit dedicato ai giornalisti, in cui si sono ripercorse le tappe del restyling del locale di 1.200 metri quadrati per tre piani. Un progetto di riqualificazione dalle caratteristiche uniche – la struttura era un tempo la Chiesa della S.S. Trinità, poggiata sulle mura di cinta
di Bologna, – durato 12 mesi, «che ha puntato a valorizzare gli spazi originari della chiesa rinascimentale e portato alla luce affreschi del XVI e XVII secolo», spiegano dallo studio.
A seguire, all’interno del talk moderato dal professor Aldo Norsa, è stata presentata la prima monografia dello studio dal titolo “Immaginare, progettare, costruire”, pubblicata da Danilo Montanari editore e acquistabile in librerie selezionate. Insieme a Maurizio Piolanti e Francesco Conserva (presidente e vicepresidente di Open Project) e agli autori del libro Maria Beatrice Bettazzi e Piero Orlandi, sono state tracciate le fila del percorso lungo quattro decenni, che ha condotto lo studio, dalla sua fondazione da parte di Silvio Antonio Manfredini e Romano Piolanti a oggi, a essere ora fra le prime firme di architettura e ingegneria in Italia, grazie al suo modus operandi, alla forza del team
Il Resto del Carlino, 25 novembre 2024