L’amministratore Aldo racconta le novità del gruppo, nato dalla storica macelleria: “Il locale nell’ex Pappagallo fa parte di un progetto più ampio”
Portare l’anima dell’Appennino nel cuore del centro storico, promuovendone sapori, odori e prelibatezze, che spesso rimangono nascoste. Un progetto, questo, che mette in luce la qualità e la freschezza dei prodotti, in una filiera a chilometro zero ‘made in Zivieri’. È questo l’impegno del gruppo Zivieri, nato dalla storica macelleria che dal 1987 a Monzuno è un punto di riferimento nel settore carni e salumi sull’intero territorio bolognese, pronto a tornare sotto le Due Torri con un nuovo spazio ristorativo negli spazi dell’ex Pappagallo, in piazza della Mercanzia. Un’idea che coniuga l’identità dei sapori nostrani grazie alla presenza della macelleria che sarà a due passi dal locale. Ma il disegno dietro alla nuova apertura va ben oltre un semplice ristorante, perché il gruppo Zivieri, condotto dai fratelli Aldo (amministratore unico), Elena (a capo della direzione della fattoria) e Stefano (responsabile della logistica) ha lanciato un crowdfunding per «trovare nuovi partner con cui crescere, sostenendo e credendo nei valori del club Zivieri».
Aldo Zivieri, quando nasce l’idea?
«Abbiamo deciso di fare due passi importanti, acquistando interamente l’azienda agricola Zivieri, prima nelle mani di quattro soci, che è il polmone operativo della macelleria, che ci consente di garantire la nostra diretta filiera di qualità, che segue tutto il processo di lavorazione delle carni. Questo acquisto salvaguarda l’attività e la incorpora nel gruppo. Gruppo che ora apriamo a nuovi partner».
Può spiegare come?
«Con la creazione del nuovo spazio ristorativo in piazza della Mercanzia, luogo strategico di grande importanza (non a caso lì si trova la Camera di Commercio), abbiamo deciso di aprirci verso un progetto più ampio, lanciando una campagna di equity crowdfunding, che si è aperta il 6 novembre e chiuderà martedì 3 dicembre, disponibile sulla piattaforma Mamacrowd».
Qual è l’obiettivo?
«L’idea scava nel mio passato lavorativo nel mondo finanziario: abbiamo pensato che fosse interessante allargare la nostra base aziendale, aprendo nuovi scenari al gruppo consolidando nuovi partenariati in grado di offrire maggiori possibilità. L’idea di mettere insieme e a sistema tanti imprenditori ci permette di farlo ed è molto bello. Ci sentiamo gratificati».
In quanti hanno abbracciato il vostro progetto?
«Siamo esterrefatti dalla risposta.Contiamo, a oggi, 214 nuovi soci e 4.103,504 milioni di euro (l’obiettivo è di 4,5 milioni, ndr). AncheEmil Banca ha deciso di investire 250 mila euro. Una campagna senza eguali, soprattutto perché non parliamo di start up strategicamente innovative, che vede anche in campo i giovani, che hanno deciso di investire il loro gruzzoletto. Siamo ancora più fieri del crowdfunding, che nasce perché vogliamo mantenere e portare avanti il valore della nostra azienda, sviluppando e trovando nuovi partner che credono nei tuoi progetti. Alla scadenza del percorso, fra cinque anni, saranno gli investitori stessi a decidere come proseguire, saranno liberi di capitalizzare il risultato finanziario o di rimanere soci per nuovi progetti».
Quali sono gli scopi da raggiungere alla scadenza?
«Il gruppo conta circa 4 milioni di euro di fatturato. La nostra idea è quella di raggiungere 9.600.000 milioni di euro, portando avanti le nostre attività con prudenza: proseguiamo la nostra storia guardando al futuro. Ma guardando a ora, siamo contenti: potremmo chiudere la campagna anche prima della scadenza nel caso in cui raggiungessimo la cifra finale».
Mariateresa Mastromarino,