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Educare i giovani al cibo. La sfida di bar e ristoranti

Sangalli (Confcommercio ): «Le nostre scelte di qualità a volte sono difficili, ma solo così si è credibili e autorevoli». L’obiettivo è anche mantenere il cibo come elemento di centralità economica

L’Unione Europea da ( tempo sta lavorando su politiche ambientali anche del settore della ristorazione, la prende alla lontana il presidente di Confcommercio Imprese Carlo Sangalli per dire che «è decisamente più efficace quando riesce ad incidere sulla cultura del consumo e dello spreco rispetto a quando entra nei cavilli del singolo aspetto di somministrazione». Per poi proseguire con il terna della giornata dell’assemblea di Fipe, la zione italiana pubblici esercizi che associa principalmente bar e ristoranti: «educazione alimentare è un tema di responsabilità, sociale come prima cosa e quindi di cultura e non di norme, mentre cita i risultati dell’Atlante dell’infanzia di Save the chlldren, presentato la scorsa settimana, dal quale è emerso un dato spaventoso: in Italia duecentomila bambini tra 0 e 5 anni di età vivono in povertà alimentare, cioè non mangiano in modo qualitativamente adeguato. Sangalli prosegue : “Con la cultura non si mangia”; ha detto qualcuno.

Ma il progresso culturale fa tutta la differenza su come si mangia. Infatti, l’educazione alimentare è un tema di qualità perché obesità infantile in Europa La situazione è aggravata dall’evoluzione delle abitudini alimentari degli ultimi vent’anni: solo il 63, 7% dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 14 anni considera il pranzo il pasto principale della giornata, in calo rispetto al 75% del 2003. Al contrario, la cena è ora considerata il pasto più importante dal 20, 7%, contro il 14,2% di vent’anni fa. Anche la colazione soffre: l’83, 7% dei bambini la consuma in modo adeguato, rispetto al 92,9% del 2003. L’educazione alimentare passa anche per una trasformazione delle imprese che si occupano di cibo, investendo nella formazione e nella cultura. Ne è convinto Lino Enrico, presidente Fipe Confcommercio, che dice «l’ indagine sta ad evidenziare quello che è oggi l’importanza dell’educazione anche tra i giovani, che ha una doppia finalità». E ancora: «Una prima finalità è quella di prevenire una cattiva nutrizione da cui nascono le malattie cibo- alcol correlate, le intolleranze alimentari, le allergie, le obesità, su cui avete visto probabilmente i numeri. D’altra parte, è quella di mantenere il cibo come elemento di centralità in questo Paese, aggregatore di valori economici ma anche di valori identitari, storici, culturali, su cui l’Italia fonda molto dalla sua filiera agroalimentare e dalla sua attrattività ai fini turistici».

Lucandrea Massaro, Avvenire – 20 novembre 2024



Carlo Sangalli
Carlo Sangalli – Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia

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