Genio Ferrovieri in campo al Farneto per ricostruire il percorso franato. A Pianoro, dispiegamento di forze in soccorso della frazione più colpita. E l’acqua fa riemergere quattro bombe della Seconda guerra mondiale
Angeli del fangoe angeli in divisa. Al Farneto, la frazione di San Lazzaro maggiormente colpita dall’alluvione di sabato notte a causa dell’esondazione dello Zena, sono arrivati i militari del Genio Ferrovieri di Castel Maggiore. Proprio loro, a braccetto con tutti i volontari presenti sul posto da giorni e con le altre forze dell’ordine, hanno permesso la ricostruzione del vialetto, franato sotto il peso delle acque, che collegava la strada principale che attraversa il Farneto alle case del Mulino. Proprio queste case, distrutte e irriconoscibili, erano rimaste isolate fino a ieri, rendendo difficili anche i soccorsi ai cittadini. I militari dell’esercito hanno permesso, dunque, di ripristinare la viabilità in breve tempo.
E a San Lazzaro, dove un’ordinanza del Comune ha intimato di evacuare i piani terra e i seminterrati entro il mezzogiorno di ieri ai residenti di decine di vie e anche di intere frazioni (Castel de’ Britti, Villaggio Martino, Pontebuco, Pizzocalvo e Farneto, in quest’ultimo caso con la raccomandazione di liberare anche i primi piani), chi non aveva un posto in cui andare è stato fuoco permanenti di Trento e dal Gos, il Gruppo operativo speciale impegnato in cantieri di messa in sicurezza di situazioni particolarmente complesse, poi l’unità della Croce rossa comitato di Bologna (che ha portato cibo e assistenza alle persone isolate ed evacuate, ndr), l’Arma dei carabinieri con due pattuglie per ogni turno, sette unità della polizia locale di Pianoro integrata con nove unità dai Comandi di Forlì e Ravenna». Per il ripristino della viabilità danneggiata, continua Vecchiettini, «si sta intervenendo nella zona del Monte delle Formiche – via Cà di Gennaro, via Poggio Maggiore e poi si procederà in via Zena sino a Zena, via del Querceto, via Guzzano e a seguire via Monzuno sino al confine con Monzuno e via Casale con interventi pesanti del Gos».
A creare ulteriori problemi, poi, il rinvenimento di quattro ordigni inesplosi, portati a ‘galla’ dalle piene. Gli artificieri del Genio ferrovieri hanno così rimosso le bombe risalenti alla Seconda guerra mondiale e messo in sicurezza via Zena, luogo del ritrovamento. La frazione di Botteghino, però, non si perde d’animo: ieri, all’ora di pranzo, la trattoria bar Botteghino della famiglia Lazzarini ha offerto street food
gratuito a tutti i residenti e ai volontari al lavoro in zona. Un grande esempio di coesione e comunità, ancor più grande se si pensa che la stessa trattoria, nella notte di sabato scorso, è stata invasa da due metri di acqua, ma ha comunque trovato la forza di rimettersi in piedi per il bene della ’sua’ frazione.
Zoe Pederzini, Il Resto del Carlino – 26 ottobre 2024