I dati dall’Ufficio studi. Abodi: servire le generazioni presenti
“L’importanza dell’imprenditoria giovanile per la crescita economica”. È il tema presentato dall’Ufficio Studi di Confcommercio nell’ambito dell’ormai “tradizionale” “Forum nazionale dei “Giovani imprenditori”. Incontro giunto alla sua quindicesima edizione che ha visto la partecipazione del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. I lavori, sono stati aperti dall’intervento del presidente dei Giovani, Matteo Musacci.
Il calo demografico
Negli ultimi quarant’anni, l’Italia ha visto una drastica diminuzione della popolazione giovanile, con circa dieci milioni di giovani in meno, mentre la popolazione over 65 è quasi raddoppiata, soprattutto al Sud. Tra il 2011 e il 2023, il Mezzogiorno ha perso un milione di abitanti e 1,9 milioni di giovani, a causa di condizioni economiche sfavorevoli. In questo stesso periodo, si è registrata una significativa diminuzione delle imprese giovanili, con oltre 180.000 attività scomparse, di cui più del 40% nel Sud. Il tasso di imprenditoria giovanile è sceso dall’11,9% all’8,8%, con un potenziale impatto negativo sul Pil, stimato tra 47 e 63 miliardi di euro.
Bella: imprenditoria vitale
Per contrastare questo declino, è necessario aumentare l’imprenditorialità giovanile, soprattutto nel terziario, settore che ha generato maggior crescita occupazionale. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella “l’imprenditoria giovane, la parte più vitale della società imprenditoriale, può dare impulso alla crescita complessiva del Paese e, in particolare, del Mezzogiorno che ha sempre trovato nell’autoimprenditorialità un’àncora di salvezza contro la ridotta presenza di grandi imprese che generano lavoro dipendente. L’equazione risolutiva è, dunque, più imprese giovani nel terziario di mercato. E’ da qui che si deve passare per forza. E anche lo squilibro generazionale va ridotto”. “Per rivitalizzare la relazione tra giovani imprenditori e crescita economica in un orizzonte di medio e lungo periodo – ha detto Bella -occorre migliorare il contesto socio-economico e la demografia, incentivando la partecipazione femminile al lavoro per invertire la tendenza demografica a lungo termine; incentivare l‘imprenditorialità, promuovendo l’auto-imprenditorialità attraverso agevolazioni fiscali, semplificazione burocratica e variabili di contesto più favorevoli; agevolare l’accesso al credito per le imprese giovanili che rappresenta un investimento nell’innovazione che va sostenuto dalla collettività”.
Sangalli: modello italiano
Nel suo intervento al Forum nazionale dei giovani imprenditori, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha ribadito che “L’eccezionalità economica italiana si è costruita su un modello di impresa diffusa, attraverso la quale, nel tempo, tantissimi italiani hanno pensato di mettersi in proprio e di realizzare un progetto di vita. Eppure, proprio questo desiderio di crescita nell’ultimo decennio sembra assopito. Nel 2011 le imprese giovanili erano quasi il 12% del totale, nel 2019 erano il 9,5%, nel 2023 l’8,8%. L’impresa è insomma un orizzonte che le nuove generazioni scelgono sempre meno”. “Tuttavia – ha aggiunto Sangalli – fare impresa è una delle decisioni a più alto impatto personale e sociale che possano esserci. Confcommercio con il suo Gruppo Giovani sono qui per testimoniare l’importanza di questa scelta”.
Musacci: una grande storia
Il presidente dei Giovani Imprenditori Matteo Musacci ha voluto iniziare il suo intervento ricordando Alessandro Ambrosi lo storico presidente della Confcommercio Bari scomparso un anno fa, “Facciamo tutti parte della grande storia di Confcommercio e per questo vogliamo ricordare anche quest’anno il presidente di Confcommercio Bari, Alessandro Ambrosi, al quale abbiamo dedicato un premio per Giovani imprese del Sud a impatto sociale”. “Abbiamo voluto dedicare questo XV Forum Nazionale al tema della crescita perché è il momento che ogni giovane imprenditore, di prima generazione, ma non solo, si trova ad affrontare, spesso con un senso di solitudine. Ma i dati dimostrano anche che senza imprenditoria giovanile la stessa crescita, lo sviluppo, del Paese procede con il freno a mano tirato. Da un punto di vista innanzitutto quantitativo, se la quota di imprese giovani oggi fosse pari a quella del 2011 avremmo tra 47 e 63 miliardi di euro correnti in più di PIL ma anche qualitativo: le imprese giovanili portano nel mercato energie, prospettive e competenze che rappresentano un irrinunciabile canale di innovazione e creatività”.
Abodi: il futuro dei giovani
Secondo il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, “I giovani anticipano il futuro nel presente. Il modo migliore per servire le future generazioni e servire le generazioni nel presente. La Repubblica come dice l’articolo 31 della Costituzione protegge i giovani. Oggi lo si può pensare in un modo ancora più ampio per rilanciare l’attenzione del paese nei confronti dei giovani. Nelle prossime settimane quando sarà presentato il primo ddl giovani su lavoro salute famiglia e genitorialità che riguarda sicuramente anche il vostro mondo d’impresa. Il governo vuole andare incontro alle esigenze dei lavoratori attraversa il rispetto dell’impresa”.
Giuseppe Lavitola, La Discussione 25 ottobre 2024