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Rabbia. Confcommercio «Non si può vivere con la paura. Potenziare la manutenzione»

Le imprese bacchettano le istituzioni: «Insufficienti gli attuali sistemi di reflusso»

«Occorre una vera pianificazione delle attività di cura e manutenzione del territorio per evitare che l’emergenza diventi la normalità». Queste le parole di Medardo Montaguti, vicepresidente di Confcommercio Ascom, che aggiunge: «Siamo di fronte all’ennesima emergenza con innalzamento ed esondazione di corsi d’acqua, frane, allagamenti e numerose strade interrotte. Come associazione stiamo tenendo monitorata la situazione e abbiamo avviato una ricognizione degli eventuali danni subiti dalle attività economiche. Non è accettabile continuare a convivere con un problema di prevenzione del rischio idrogeologico che è sotto gli occhi tutti e sul quale non è stato fatto abbastanza.

Non è accettabile che la via bilità del territorio metropolitano subisca puntualmente conseguenze così gravi che questa volta, come con l’alluvione del 2023, hanno interessato anche un’arteria fondamentale come la Strada Statale Porrettana. L’esistenza di un rischio isolamento per la montagna, provocato dalla fragilità del territorio e da una mobilità Medardo Montaguti (Confcommercio) che non è né moderna, né efficiente, né sicura deve accelerare il confronto sulle opere da realizzare, e tra queste anche la Bretella Reno-Setta. La messa in sicurezza dei territori, ed in particolare di quella rete di fiumi, ruscelli e fossi che innerva la nostra montagna e la nostra collina e che puntualmente cede quasi sempre nelle stesse zone, deve essere in cima alle priorità dell’azione politica e amministrativa».

Preoccupazione viene espressa anche da Cna: «E davvero ora di finirla – dichiara Marco Gualandi, vicepresidente Cna Bologna – Marco Gualandi (Cna Bologna) non è possibile che dopo un’estate senz’acqua, adesso ogni volta che piove con violenza in Appennino tutto si blocchi e si allaghi. C’è bisogno di prevenzione straordinaria su fiumi, torrenti e crinali. Occorre capire che con queste piogge gli attuali sistemi per far defluire le acque (fog nature, tombini, fossi) non sono più sufficienti. Bisogna convincersi che c’è bisogno di una strada alternativa alla Porrettana, che non può essere la vecchia Porrettana sopra Vergato ormai abbandonata e senza manutenzione».

Zoe Pederzini, Il Resto del Carlino – 19 ottobre 2021

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