Due giorni di approfondimenti, lezioni e naturalmente la competizione. A fare gli onori di casa la Fattoria della famiglia Zivieri, a Sasso Marconi. Tanti premi per le categorie, dal maiale nero e quello rosa e misto
L’Italia dei tanti salami si è data appuntamento sabato e domenica scorsa alla Fattoria Zivieri di Sasso Marconi dove si è svolta la fase finale della diciassettesima edizione della competizione promossa dall’Accademia delle 5 ‘T’ (territorio, tradizione, tipicità, trasparenza e tracciabilità). Ventricina, ‘Nduja, Ciauscolo, Mortandela, Soppressata, Gentile e tanti altri insaccati che raccontano le storie e le eccellenze con l’accento abruzzese, calabrese, friulano, lombardo e marchigiano, ma anche veneto e bolognese, si sono sfidati tra i boschi e i calanchi sulla collina alle Lagune.
Al termine di una due giorni al alta intensità di gusto ieri pomeriggio sono stati proclamati i vincitori delle diverse categorie. Il meglio della produzione artigianale italiana aveva già subito una prima selezione nelle cinque semifinali che si sono svolte in altrettante regioni italiane, il numero dei salami in competizione era passato dagli oltre 130 produttori in lizza, ai 60 approdati alla finalissima.
«L’Accademia organizza questa competizione riservata ai soli produttori artigianali che rispettano i valori sintetizzati da territorio, tradizione, tipicità, trasparenza e tracciabilità», ha spiegato il presidente Guido Stecchi che sabato ha tenuto una lezione su questi argomenti agli studenti dell’istituto alberghiero Veronelli di Casalecchio, presente alla manifestazione con una quarantina di ragazzi e ragazze. Sul gradino più alto del podio dei salami di maiale nero sono saliti ad ex aequo la Soppressata della macelleria Ferdinando Sacco di Lago di Cosenza e il Campagnolo di Re Norcino di San Ginesio (Macerata) tallonati dalla macelleria Zivieri di Zola Predosa che è salita sul podio con un Salame gentile di Mora romagnola e poi anche con un salame di cervo.
Il podio dei salami di maiale rosa o misto ha visto in prima posizione il Salame delle Grigne di Ivano Pigazzi di Pasturo (Lecco) e a seguire ancora ex aequo la Corallina di Re Norcino di San Ginesio (Macerata), il Salame nobile del Giarolo di Ennio Mutti di Sarezzano (Alessandria) e il Salame alle nocciole dell’agrisalumeria Luiset di Ferrere (Asti). Primo tra i salami di quinto quarto il Sangiorgese di Enzo Ioppolo di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) .
Il miglior salame non di solo maiale è risultata la salsiccia di bovino e suino di Macelleria Ferdinando Sacco di Lago (Cosenza). La miglior ‘Nduja è risultata quella di Artigiano della ‘Nduja di Spilinga (Vibo Valentia), mentre nella categoria delle ventricine la più votata è risultata quella biologica di Verde Bios di Vasto (Chieti). Nella veste di padrone di casa Aldo Zivieri ha sottolineato il valore dell’incontro e del confronto con i colleghi che condividono la stessa esperienza artigiana.
Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 7 ottobre 2024
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