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Il canale di via Riva Reno rivede la luce ma (per ora) non scalda i residenti

“Non sono i nuovi Navigli,:… afferma Renato Nucci del Comitato Palasport – sono solo 150 metri di acqua”. E sul parcheggio: meglio di prima

Poco spazio all’emozione per ciò che è stato riscoperto e tanta preoccupazione per il quartiere che verrà. La ricomparsa sotto la luce tiepida del sole autunnale del canale in via Riva Reno, a parte qualche rara eccezione, non genera quel moto del cuore che ci si aspetterebbe. Chi vive da queste parti è ancora troppo impegnato a convivere con un cantiere dal grande impatto e con i pensieri sulle conseguenze della scopertura di un corso d’acqua rimasto nascosto alla vista dei bolognesi per decenni. «Francamente
non ne possiamo più dei rumori – raccontano i coniugi Cuoghi, ottuagenari, che da vent’anni vivono da
queste parti – poi certo quando saranno finiti i lavori, sarà anche bello. Però chissà quanta puzza ci sarà, quel canale è stato chiuso per tanto tempo».
Il tema dell’odore e dell’infestazione di topi e zanzare è un tema che va per la maggiore: «In estate sarà tremendo da li dentro verrà fuori di tutto». Sulla pulizia l’amministrazione comunale da tempo cerca invece di rassicurare chi vive nella zona: ci saranno interventi costanti di disinfestazione, il corso d’acqua
si manterrà pulito grazie alla presenza degli sgrigliatori, impianti deputati alla raccolta dei rifiuti, e alla civiltà dei cittadini. Non sono molte le persone a passeggio, anche se è pieno giorno. In realtà oggi le acque del canale si vedono solo dall’alto o sul lato di via Riva Reno dove non c’è il portico, infilando lo
sguardo tra protezioni e reti. Chi cammina dall’altra parte può solo notare il viavai degli operai, il lavoro tambureggiante di una trivella e i movimenti di una gru che sposta alcune paratie.
Tra i residenti c’è chi getta uno sguardo al futuro, ai cambiamenti a cui la presenza del canale scoperto porterà. E forse sta già portando: «Non so cosa succederà al nostro quartiere – spiega Simone Berti che vive in zona da 45 anni – le persone anziane che vivevano qui pian piano muoiono e gli eredi stanno
trasformando gli appartamenti in bed and breakfast: nel mio condominio su trenta già quattro o cinque hanno cambiato destinazione. Ci saranno persone che rimarranno qualche giorno e poi andranno via, cambieranno le relazioni. Bisogna capire se a prevalere sarà la vocazione turistica».
Qualcuno immagina che possa diventare come la zona dei Navigli a Milano. Non tutti, però. «Non sono i nuovi Navigli,:… attacca Renato Nucci del Comitato Palasport – sono solo 150 metri di acqua, è una piscina che ha di fronte palazzi recenti, non c’è nulla di quello che c’era. Il canale andava aperto tra via Lame e via Marconi, qui bastava ridurre i parcheggi, aggiungere una pista ciclabile e piantare alcuni alberi e sarebbe stata una cosa fatta bene.
Sui posti auto, in realtà oggi in realtà c’è chi esulta :la presenza del cantiere ha dissuasogli esterni a raggiungere Riva Reno per parcheggiare e devo dire, conferma _berti, che quando torno a casa da lavorare rispetto al passato trovo posto con molta più facilità . La nota romantica la regala una coppia di pensionati , i coniugi Cima , Giuseppe Flavia , che passeggiando sotto il portico : ” Noi abbiamo il problema di andare a lavorare in auto , dicono, in futuro verrà una zona bella con le panchine , gli alberi e, un luogo dove poter passeggiare . Però capisco chi non la pensa come noi.”

Marco Merlini, Corriere di Bologna – 2 ottobre 2024

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