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Festa alla croce del Corno per i suoi primi 40 anni

Domenica l’evento dell’ Ascom per celebrare il simbolo dell’Appennino. L’ideatore Piero Malaisi Costa: «Proposi di farla in alluminio e andò bene»

Una giornata di aggregazione e socialità per festeggiare i 40 anni del simbolo del nostro Appennino: la Croce del Corno alle Scale. Ma non solo, perché la ricorrenza unirà la storia dell’installazione, punto di riferimento per i montanari e non solo, alla beneficenza. Domenica, infatti, la celebrazione coinvolgerà anche Ageop Ricerca OdV, che si occupa di assistenza, accoglienza e ricerca per i bambini malati di cancro e per le loro famiglie. Al centro della festa, la Croce ripristinata nel 1984, dopo un atto vandalico, dalla famiglia Malaisi, al timone dell’azienda ‘Piero Costa e C.’, ora Aluscalae.

È il figlio dell’ingegnere Guido Malaisi, Piero, ad aver promosso e ideato il ‘nuovo’ simbolo. «Lessi sul Carlino che gli amministratori locali volevano ricostruire la Croce – inizia Malaisi Costa –. Proposi di riprodurla in alluminio, che all’epoca era un’idea bislacca. Ma alla fine andò bene e si costruì la Croce». Che è «un punto di riferimento, così come il Corno alle Scale – continua Malaisi –. Rappresenta la mia storia e infanzia. Per questo, realizzarla è stata un’occasione cavalcata con energia». Di questo e molto altro si parlerà domenica: l’evento, patrocinato dal Comune di Lizzano in Belvedere e da Confcommercio Ascom, parte alle 9.30 alla seggiovia Cavone – Rocce, in direzione Croce; in caso di maltempo, la cerimonia si svolgerà dalle 10.30 al palazzetto di La Cà. In ogni caso, si concluderà con un rinfresco dell’agriturismo Cà Gabrielli. «Appoggiamo l’iniziativa per il suo significato sociale e per un aspetto più profondo che riveste la nostra Croce – afferma Paolo Piacenti, vicesindaco di Lizzano in Belvedere –. Il periodo in cui non c’è stata, per noi è stata una mutilazione. La struttura è un simbolo di appartenenza per chi vive la montagna e non solo. Il Corno alle Scale è la montagna di Bologna e vogliamo che questo aspetto sia sempre più forte». Ascom è in prima linea.

«La famiglia Malaisi Costa ha ristrutturato la Croce, prendendosene cura – afferma il direttore Giancarlo Tonelli –. Questo dimostra un’attenzione particolare per il monumento e l’Appennino. Attenzione ora fondamentale, tra l’alluvione e la centralità dell’ambiente». «Il Corno è centrale per la popolazione locale e non solo: molte famiglie stanno arrivando a Lizzano, perché le scuole elementari portano i bambini su alla Croce, che è il nostro simbolo», dice Giuliano Riccioni, presidente dell’associazione di Lizzano in Belvedere. Le donazioni degli sponsor, Bcc Felsinea e Aluscalae, andranno ad Ageop. «Siamo sempre in corsa sulla nostra montagna per raggiungere la nostra croce, che è sconfiggere il cancro – confessa la direttrice generale Francesca Testoni –. La nostra storia, come quella della Croce, tratta di speranza, tenacia e solidarietà».

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 26 settembre 2024

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